E’ stata ideata e realizzata dalla stessa mano dell’attigua Cappella di S. Teresa d’Avila.


Gli stucchi sono attribuiti alla bottega di Bernardino Quadri e databili verso la fine del 1600.

 

                                                                       Altare

1 –       Il profeta Elia consegna la “Regola” a S. Alberto da Gerusalemme speculare a Maria Maddalena che, canonizzata nel 1669, per poco tempo fu patrona di Pino Torinese. L’affresco, di Carlo Giovanni Aliberti (ultimo decennio del 1600), rappresenta l’atto di costituzione dell’Ordine Carmelitano.

 

 

                                                                      Volta

Affreschi dei Recchi che illustrano Santi Carmelitani.

2 –       Il Profeta Elia, con l’abito carmelitano (come nella pala d’altare).                                      Cappella Maria M de Pazzi

3 –       S. Alberto da Messina (detto anche da Trapani) e il miracolo, a lui attribuito, avvenuto durante l’assedio della città: le navi cariche di viveri raggiungono prodigiosamente il porto. E’ il primo Santo ad avere culto nel Carmelo. Nel sec. XVI fu stabilito che ogni chiesa carmelitana avesse un altare a lui dedicato. S. Maria Maddalena de’ Pazzi gli fu molto devota.

4 –        La Vergine presenta il Bambino a S. Maria Maddalena assistita da altri Santi. Si riconoscono S. Angelo Martire e S. Caterina d’Alessandria (con la ruota).

5 –        Estasi di S. Maria Maddalena.

6 –       Transito di S. Alberto da Messina. La scritta Os justi meditabitur  sapientiam (“Il linguaggio dell’uomo giusto rifletterà  saggezza”) dal Salmo 36,30. 

 

                                                                                    Sottarco

Affreschi dei Recchi con allegorie che decantano S. Maria Maddalena.

7 –       Bambino dormiente. La scritta, dal Cantico dei Cantici 5, 2, è Cor meum vigilat (“Il mio cuore vigila”). La frase completa è: “Io dormo, ma il mio cuore veglia”).

–       Vascello che naviga. La scritta Portat panem suum (cioè “Porta il suo pane”, le sue provviste) è tratta dai Proverbi 31, 14. (La frase completa, secondo la Vulgata - la CEI ha una traduzione diversa - è “La donna ideale è simile alla nave di un mercante, fa venire da lontano le provviste”.

9 –       Due uccelli appaiati e con le ali spiegate mentre fissano il sole. La scritta Probatus est è tratta da Romani 14, 18. (La frase completa dice: Chi serve il Cristo è bene accetto da Dio ed “è stimato” dagli uomini).

10 –     Colomba in volo. Veni de Libano coronaberis (“Vieni dal Libano, sarai incoronata”) dal Cantico dei Cantici 4, 8 ove la sposa invocata è chiamata “mia colomba”. (Anche in questo caso la Bibbia CEI ha una traduzione diversa).

11 –     Letto a baldacchino. Media charitate constravit (“Ha ricoperto le parti centrali con amore”) dal Cantico dei Cantici 3,10. La frase completa è: Il Re si è fatto un baldacchino … il suo seggio è di porpora, “ha ricoperto le parti centrali” - più importanti – “con amore”.

 

La cappella conserva i resti mortali del curato “huius loci” Angelo Maria Nielli che vi fu inumato alla morte nel 1835. Già carmelitano, nel 1802, in seguito alla soppressione napoleonica, fu il primo parroco “secolare”. Sulla sua lapide sono stilizzate delle farfalle (la metamorfosi del bruco) come simbolo di risurrezione. Una curiosità nel suo atto di morte, conservato nell’archivio parrocchiale: parochus ecclesiae loci Pini Taurinensis sub titulo Mariae Virginis ab Angelo Salutatae.