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Carissimi amici di Jangany,

Aspettavo la fine di gennaio per darvi notizie sulla nostra situazione di fronte alla carestia. Speravo di potervi dare tutte buone notizie, ma sono costretto a dirvi che le notizie non sono tutte buone.

Il mese di gennaio ha un'importanza determinante per l'agricoltura della nostra zona. Se in questo mese la pioggia è abbondante tanto da riempire tutte le risaie, sono salvi tutti i raccolti, dal mais, al riso, alle patate dolci, alla manioca, ai legumi, agli ortaggi ecc. In questo modo si esce con sicurezza dalla carestia. Se invece le piogge di gennaio non arrivano a riempire le risaie, i raccolti saranno scarsi e si resta nelle difficoltà.

Finora abbiamo avuto un po'di pioggia a novembre e a dicembre, poi un pochino anche a gennaio, ma le risaie non sono ancora piene. Siamo quindi nel momento culminante della carestia e, purtroppo, non siamo ancora sicuri di poterne uscire entro il prossimo mese di marzo.

Speriamo ancora che vengano delle buone piogge lungo questi prossimi giorni, ma cominciamo anche ad aver paura di andare incontro a un nuovo anno di scarsità. Il susseguirsi di due anni difficili, nella nostra zona, è causa delle gravi preoccupazioni per la sussistenza delle persone: la denutrizione cresce, gli attacchi di malaria e di altre brutte malattie aumentano e sale il numero dei morti. In questi primi 20 giorni di gennaio, se non avessimo avuto la suora esperta e pronta nelle cure, avremmo avuto la morte di 25 bambini (più di uno al giorno). Stiamo pregando tanto e confidiamo nell'aiuto di Dio.

La seconda notizia non buona riguarda la situazione della gente che vive a sud della nostra zona, anche a soli 100 km da noi. In quella vasta Regione, non hanno avuto pioggia da tre anni. La gente sta morendo di fame e di sete. È quindi in atto la fuga della popolazione. La gente sta abbandonando i villaggi diventati invivibili. I gruppi in fuga si dirigono verso il nord per raggiungere dei parenti che erano emigrati negli anni precedenti. Qui a Jangany abbiamo una cinquantina di queste famiglie che attendono i loro parenti del sud. Sono già arrivate in questi giorni 10 famiglie, cioè circa 70 persone, di cui metà sono bambini. Prevediamo che, lungo il mese di febbraio, arriveranno qui circa 500 persone, di cui metà saranno bambini.

Si accamperanno prima presso i familiari che le attendono, poi si vedrà. Ci impegneremo ad aiutarli in tutto ciò che potremo, cominciando dall'acqua da bere e dal po' di riso che riusciremo a distribuire. Stiamo cercando il riso ed abbiamo probabilità di trovarlo a Ihosy, a 100 km. da Jangany. 

Questa è la situazione che stiamo affrontando in questi giorni. Vi daremo altre notizie più avanti. Vi salutiamo e vi ringraziamo di cuore per l'attenzione con cui ci seguite e la generosità con cui prendete parte alla nostra vita.

P. Tonino e tutta Jangany

 

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