Realizzata nel 1686 su disegni (del 1682) di Francesco Peghino.
Stucchi del luganese Scala (1686). Affreschi della famiglia di pittori Bianchi, anch’essi di Lugano.
Dossale in legno laccato e dorato risalente al 1687.
La Cappella è stata restaurata nel 2002 con il contributo di Regione Piemonte, Istituto San Paolo, Associazione S. Maria del Pino e Parrocchiani Benefattori.
Altare
1 – Madonna di Trapani. Statua in alabastro, attribuita a Giovanni Gagini (metà 1400), sul modello dell’opera
che lo scultore Nino Pisano aveva realizzato nel 1353 per i Carmelitani di Trapani. E’ stata restituita al suo originale
splendore agli inizi del 1999 grazie ai Lions Club di Chieri.
Volta
2 – Madonna del Carmine, al centro dell’attenzione. Intorno a lei quattro personaggi di particolare importanza nella storia dei Carmelitani:
3– Papa illuminato nel sonno dai raggi della Madonna, con scritta Privilegium singolare (“Particolare privilegio”). Si tratta di Eugenio IV (1383 – 1447).
4– San Andrea Corsini (1301 – 1374), Carmelitano, Patrono di Pino Torinese. Il Santo è riconoscibile per il cappello vescovile verde). La scritta: Tibi et cunctis Carmeliti” (“A te e a tutti i Carmelitani”).
5 – San Pier Tommaso (1305 – 1366), Carmelitano, legato Pontificio. Il Santo è riconoscibile per il pallio ed il cappello cardinalizio rosso). La scritta: In aeternum manebi” (“Resterà in eterno”).
6 – Altro Papa assopito nel sonno beatifico, con scritta Fratees meos con un errore del pittore. Meglio dovrebbe essere Fratres meos (cioè “i miei confratelli”). Si tratta di Innocenzo IV (1195 – 1254), raggiunto, durante l’esilio avignonese, a Lione dai frati Pietro e Reginaldo.
Sottarco
Allegorie barocche che inneggiano alla bellezza e alle virtù della Madonna.
7 – Arcobaleno nel cielo. La scritta dice: Iris in circuitu nostro. Il richiamo all’arcobaleno di Noè è pensato come tipologia mariana. Maria ha un ruolo importante nell’alleanza di Dio con il suo popolo.
8 – Tavolo purpureo con abiti regali. La scritta, tratta da Proverbi 31,22: Bissus et purpura indumentum eius (cioè: “Il suo vestito è di tela finissima e di porpora”) illustra le qualità bibliche della donna ideale. Allusione alla regalità di Maria.
9 – Mano femminile che, dal cielo, fa cadere gioielli. La scritta, tratta dal Cantico dei Cantici 5,14: Manus eius tornatiles (“Le sue mani sono come fatte al tornio” e dispensano gioielli). Sono parole dello sposo (Cristo)che decanta la bellezza della sposa (Chiesa/Maria).
10 – Trofeo di armi (una spada, uno scudo, due elmi) che pendono da una fune. La scritta dal Cantico dei Cantici 5, 4: Mille clipei pendent ex eam. (La frase completa è: “Il tuo collo è come la torre di Davide: mille scudi vi sono appesi, tutte le armature dei prodi”. E’ sempre lo sposo che descrive la bellezza della sposa).
11– E’ rappresentato un trono. La scritta dice: Firmabitur et non flectetur (“Sarà ferma” di carattere “e non si piegherà”).
Pareti laterali
12 – Transito di S. Giuseppe assistito da Gesù e Maria – (Olio su tela, opera giovanile di Gio Battista Casone (1609 – 1681), sarzanese. Il quadro è stato donato alla Parrocchia nel 1999 da Emanuele Giovannelli.
13 – S. Andrea Corsini. (Dipinto su tela di Misetta Bozzini. L’Artista, allieva di Francesco Menzio e residente in Pino, ha realizzato l’opera appositamente per la nostra Parrocchia, in occasione del 7° centenario della nascita del Santo). Il santo carmelitano toscano fu fatto conoscere anche a Pino ed il primo Sindaco del neo Comune (1698) lo designò “Patrono della Comunità”.
Sotto il pavimento
Sepolture dei Bormiolo, conti di Pino e Castelvecchio, risalenti al 1700.