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Probabile autore degli stucchi è il luganese Francesco Gallo, ultimo quarto del 1600.

Il gusto della teatralità barocca, volto a destare forti sentimenti ed emozioni, è ben espresso con l’uso di teschi ed ossa umani che sono integrati con gli stucchi stessi ad evocare il tema della morte.

 

 

                                                                                        Altare

1 –       S. Rocco intercede presso la Vergine per le Anime del Purgatorio – Tela di Antonio Luigi Piantini, 1799. Fu commissionata dai Confratelli della Compagnia del Suffragio.
Alla base della tela è posta l'icona dell'Arcangelo San Michele.

 

 

2 -        Eris in peste patronus (“Sarai patrono durante la peste”). Anche la cappella speculare, dedicata alla Madonna delle Grazie di cui tutto il chierese è devotissimo, è originata in seguito allo scampato pericolo della peste del 1630. Per allontanarsi dal pericolo di contagio in Torino Maria Cristina di Savoia fu ospite del Convento per un anno circa.

 

 

                                                               Volta  

Pitture di autore anonimo, non databili, riferite a S. Rocco.

                    3 -        Il cane di S. Rocco.

               4 -        Palma e cipresso:Sperare nefas. Sulla chiesetta: Divo Rocho (“Al divino Rocco”).

 

                                                       Sottarco 

  Pitture di autore anonimo, non databili.

 

5 –       Sette stelle in cielo. La scritta Immobile in motu (“Immobile nel movimento”) allude al mistero di Dio, causa prima, secondo il pensiero aristotelico-scolastico.

6 -        Mano con cazzuola che costruisce una torre. La scritta Indies non facilita l’interpretazione.

7 -        Lunga miccia accesa su un tavolo. La scritta Hasta la muerte (“Fino alla morte!”) è un grido di battaglia spagnolo.

 

 

 

 

 

Dal giorno 22/2/2014 possiamo ammirare la cappella restaurata: confrontiamo i risultati.