Jérémie 17 11 2021

 

Carissimo Don Mimmo e Comunità parrocchiale,

a grandi passi ormai ci avviamo verso la fine di questo 2021, un anno veramente molto difficile e tragico per Haiti.

Un anno che è stato marcato, durante i primi sei mesi, da profonde lotte di potere che hanno diviso il Paese, impoverito ulteriormente la popolazione e hanno portato Haiti sulla soglia della guerra civile; tensioni e lotte intestine che sono sfociate nell’uccisione, nella sua residenza, del presidente della Repubblica, Jovenel Moise, all’inizio dell’estate.

Il Paese stava appena riprendendosi da questo tremendo shock quando un terremoto di magnitudo 7,2 (seguito da una tempesta tropicale) ha devastato il sud di Haiti ed in particolare l’entroterra montagnoso di Jérémie, la cittadina dove vivo e lavoro da quasi venti anni. Il terremoto ha portato con sé morte e devastazione: solo nella nostra regione diverse migliaia di persone sono state ferite, un migliaio, ufficialmente, di persone decedute ed il territorio montagnoso devastato da mostruose slavine di terra e rocce che hanno abbattuto le misere abitazioni contadine, portato via tutte le coltivazioni, distrutto le già precarie vie di comunicazione, coperto le sorgenti e invaso i fondivalle e i letti dei fiumi.

A questa contesto disastroso, causato dalla catastrofe naturale, si è sovrapposta la situazione gravissima della capitale, Port Au Prince, che da mesi è in mano di gangs armate sino ai denti che si sono spartite il controllo dei diversi quartieri e spadroneggiano con efferata violenza (sequestri di persona, stupri, furti, …). La presenza di queste bande armate sta strangolando Haiti e facendo soffrire tutta la Nazione; le bande, tra l’altro, controllano l’entrata e l’uscita dalla capitale e impediscono la distribuzione attraverso il Paese del carburante bloccando di fatto tutto Haiti ed il funzionamento, già molto precario, delle istituzioni (ospedali, scuole, uffici, banche, …. trasporti in comune), con un aumento spaventoso del costo della vita.

L’aspetto più grave rimane il fatto che la Comunità internazionale è indifferente davanti a questa crisi infinita! 

Malgrado questa situazione assai difficile abbiamo cercato di continuare con le diverse attività e progetti.

Sicuramente il progetto che più ha sofferto della difficile situazione è stato la costruzione dell’ospedale, speriamo che il 2022 ci permetta di riprendere con slancio, per cominciare a vedere la fine di questa opera tanto attesa dalla popolazione di Jérémie.

La situazione di impoverimento generalizzato ci ha portato ad aumentare i nostri sforzi a favore delle fasce più fragili della popolazione, in particolare i malati. Durante tutto l’anno, grazie a quanto arrivato dall’Italia via container, abbiano continuato con la distribuzione gratuita delle medicine, degli alimentari, di altri beni di prima necessità, di vestiti soprattutto per l’infanzia e del materiale scolastico. Grazie agli aiuti economici abbiamo potuto aiutare diverse famiglie nel momento di gravi malattie, nel pagamento di rette scolastiche, nell’affitto di modeste abitazioni.

Attraverso poi, il programma di “adozioni a distanza” è stato possibile continuare a seguire da vicino una quindicina di bambini e giovani che hanno potuto andare a scuola regolarmente ed essere aiutati nelle necessità di ogni giorno. 

Dal sisma in poi, siamo andati in aiuto alle popolazioni terremotate con aiuti economici mirati ed organizzando alcune cliniche mobili nelle zone più devastate, un’occasione per distribuire anche beni di prima necessità.

Questo è un po’ il quadro di quanto abbiamo fatto e stiamo portando avanti a tutt’oggi, intendiamo proseguire con queste attività sperando in aiuti che possano permetterci di continuare con questo programma.

Grazie di cuore per la vostra vicinanza, preghiera e generosità che ci permette di seminare semi di carità cristiana e di speranza!

Buon Avvento a tutti Voi, che l’attesa per la venuta del Bambino Gesù sulla terra possa portare frutti di fraternità.

 

p. Massimo Miraglio, camilliano (Jérémie – Haiti)