Il libro che consigliamo caldamente questo mese è stato definito “lo stradario dell’anima” perché suggerisce in poche pagine, le linee fondamentali del cammino che l’anima (intesa come corpo e anima) di ognuno di noi dovrebbe intraprendere per realizzare il disegno che Dio ha posto su di essa, un cammino unico e personale come unica è l’anima di ciascuno.

Hermann Hesse così scriveva a Buber: “Tra i suoi scritti, Il cammino dell’uomo, è indubbiamente quanto di più bello io abbia letto. La ringrazio di cuore per questo dono così prezioso e inesauribile. Lascerò che mi parli ancora molto spesso. Un autentico capolavoro in miniatura il cui messaggio si rivela inesauribile proprio perché’ parla ad ogni cuore, in ogni tempo e in ogni situazione…”

19 Il cammino delluomo Martin Buber

 

Martin Buber, austriaco naturalizzato israeliano, filosofo, pedagogista e biblista, noto come “il filosofo del dialogo” morto a Gerusalemme nel 1965, seguendo la tradizione ebraica chassidica, legge la Bibbia in chiave filosofica e introspettiva. Il libro contiene sei discorsi tenuti dall’autore in una conferenza del 1947. Da sempre impegnato nelle sue riflessioni sull’uomo, in questo libro le alterna al racconto di brevi dialoghi tra un maestro e un allievo. Dio pone a ognuno di noi in Adamo la fatidica domanda: “Dove sei?” intesa come “A che punto sei della tua vita e del tuo mondo, Uomo?” “Sei riuscito a smettere di nasconderti (come fece Adamo), a superare la divisione in te stesso, il tuo conflitto con il mondo e la tua lontananza da Dio?”

Attingendo alla saggezza degli antichi rabbini, Buber indica un cammino pedagogico, scandito da tappe che, pur differenziandosi per ogni uomo, di base deve rispondere a tre domande ben precise: da dove vengo, dove vado e a chi dovrò rendere conto?

Nessuno di noi nasce per uguagliare o imitare cammini di altri uomini, per quanto siano santi. Ognuno dovrà riuscire a trovare il proprio, diverso da quello di chiunque altro, perché diversa da tutte le altre sarà la mia vita, diversi saranno gli incontri che vivrò ed ogni persona, animale e persino oggetto di lavoro che incontrerò, possiede in sé un’essenza spirituale segreta che avrà bisogno di me, nel disegno di Dio, per raggiungere la sua forma perfetta, il suo compimento.

Interessante e diremmo molto attuale, è il punto di vista sulla natura del conflitto tra gli uomini. Dei conflitti tendiamo a determinare immediatamente le ragioni oggettive. In realtà essi nascondono motivazioni conflittuali che noi abbiamo con noi stessi e con gli altri. Queste andrebbero ricercate attentamente ed eliminate da ognuno di noi attraverso un lavoro interiore, senza attendere o pretendere che lo faccia prima “l’altro”. “Solo quando l’uomo ha trovato pace in sé stesso può andare a cercarla nel mondo intero.”  Pg.62

“L’ origine del conflitto tra me e i miei simili risiede nel fatto che non dico quello che penso e non faccio quello che dico.” Pg.63

Una volta che avrò preso coscienza di me, avrò trovato la mia vocazione (come la definisce Enzo Bianchi) lasciando entrare Dio nella mia vita reale, conquistando l’armonia in me e tra me e gli altri, scegliendo il cammino migliore da percorrere…dovrò imparare a dimenticarmi di me stesso.

Non devo essere Io il fine di me stesso, ma gli altri intorno a me e il mondo. Le due affermazioni non sono in contraddizione, se ci poniamo al fondo della prima ricerca, la domanda: “a che scopo?” A che scopo prendere coscienza di chi si è e di come si è e di che vita si vuole vivere, se non per operare in modo utile, là dove Dio ci ha voluti, per il compimento del Suo disegno sul mondo?!

Libro molto bello e basilare per la formazione di ogni uomo a cominciare dalla ricca prefazione di Enzo Bianchi che lo definisce un “vero e proprio itinerario per la conoscenza di sé, la crescita, la maturità e l’autenticità”. Un manuale che sembra un concentrato di completezza esistenziale. Un libro guida da tenere a portata di mano per rileggerlo più volte, certamente più difficile nell’attuazione delle sue indicazioni, che non nella sua lettura che si presenta: breve, chiara e scorrevole.

19 Martin Buber

 

Febbraio 2025