Santo il 3 agosto 2025! Santo perché? Perché ha compiuto miracoli dopo la sua morte? Certo, ma di questo si è occupata un’apposita Commissione che, dopo i debiti consulti, ha sottoposto al Papa i risultati. Noi semplicemente, lo riteniamo Santo perché tutta santa è stata la sua breve vita!
Il presidente diocesano dell’Azione Cattolica, Roberto Falciola, è venuto in parrocchia il 6 marzo scorso a parlarci di Pier Giorgio Frassati ed è riuscito a farci innamorare di questo straordinario ragazzo, nato a Torino nel 1901 e morto a Torino nel 1925: Frassati ha saputo accogliere a piene mani la Grazia donatagli da Dio.
Falciola, redattore editoriale e scrittore, vicepostulatore della causa di canonizzazione del beato Pier Giorgio Frassati, ha sintetizzato con maestria i punti salienti della sua vita, evidenziandone la modernità.
L’assoluta fiducia in Dio e l’impellente necessità di tradurre la fede in carità, fanno di lui «un modello autentico di cristiano» a cui ognuno può ispirarsi, soprattutto i giovani: «Cari giovani abbiate il coraggio di scegliere ciò che è essenziale nella vita! Vivere e non vivacchiare, ripeteva il beato P.G. Frassati. Come lui scoprite che vale la pena di impegnarsi per Dio e con Dio, di rispondere alla sua chiamata nelle scelte fondamentali e in quelle quotidiane, anche quando costa!». Benedetto XVI, Discorso ai giovani, Torino, 2 maggio 2010 [Pag. 76].
L’Amore per Gesù che nasce in lui fin da piccolo, il desiderio quando era appena tredicenne di ricevere tutti i giorni l’Eucaristia, di aiutare i poveri iscrivendosi appena diciassettenne alla San Vincenzo, la richiesta di poter leggere la Bibbia liberamente (sino al Concilio Vaticano II non era possibile se non attraverso un permesso speciale), la preghiera frequente, l’arricchimento spirituale continuo grazie alla presenza di guide spirituali sul suo cammino: «la strada di ogni credente non è solitaria, ma è accompagnata dalla comunità, e può godere della vicinanza dei fratelli di fede» [Pag. 12], il distacco dal denaro che pure i suoi possedevano in abbondanza, il grande rispetto per la sua famiglia anche quando non ne condivideva le idee e per finire un sereno rapporto con la morte: sono tasselli che costruiscono la prima parte della sua figura di cristiano.
La passione per l’amicizia, per le gite collettive che lo portavano per lo più sull’amata montagna «a contemplare in quell’aria pura la grandezza del Creatore», la vicinanza ai poveri, la fede nell’associazionismo cattolico e nei movimenti giovanili - insieme, uniti dai medesimi ideali, si incide di più» -, l’iscrizione nel 1919 al Partito Popolare di don Luigi Sturzo, la serietà nello studio - quando morì gli mancavano due esami alla laurea in ingegneria e nel 2001 il Politecnico di Torino gli concederà la laurea post mortem - gli stessi suoi progetti professionali, concepiti come modi concreti per migliorare il mondo e renderlo più equo, completano il mosaico della sua santità.
Quattro Papi si sono interessati a Pier Giorgio Frassati e ne hanno sottolineato la bellezza spirituale e proposto la santità: Paolo VI, Giovanni Paolo II, Benedetto XVI e infine Papa Francesco. «Non è un caso che Pier Giorgio sia stato presente, in forme diverse, nelle Giornate Mondiali della Gioventù sinora celebrate» [Pag 74].
Roberto Falciola ci presenta una biografia snella, servendosi di numerosi aneddoti, di fotografie in bianco e nero e a colori, di tantissime lettere scritte da Pier Giorgio e raccolte in seguito dalla sorella Luciana e di molte testimonianze su di lui da parte di persone che lo hanno conosciuto. Ognuna di queste parti è inserita in un gradevole equilibrio grafico di spazi, toni e colori che animano la pagina e rendono piacevole e scorrevole la lettura.
Aprile 2025