Gli orari delle celebrazioni natalizie
Ecco gli orari delle celebrazioni nel periodo delle festività natalizie
NATALE DI NOSTRO SIGNORE
sabato 23 dicembre |
ore 18 |
santa Messa (prefestiva) - SS. Annunziata |
domenica 24 dicembre |
ore 10 |
santa Messa - Beata Vergine delle Grazie (Valle Ceppi) |
ore 11:30 |
santa Messa - SS. Annunziata |
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ore 18 |
santa Messa DELLA VIGILIA - SS. Annunziata |
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ore 23 |
santa Messa DELLA NOTTE - SS. Annunziata |
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lunedì 25 dicembre |
ore 10 |
santa Messa - Beata Vergine delle Grazie (Valle Ceppi) |
ore 11.30 |
santa Messa - SS. Annunziata |
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ore 18 |
santa Messa - SS. Annunziata |
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SOLENNITA’ MARIA SS. MADRE DI DIO
sabato 30 dicembre |
ore 18 |
santa Messa (prefestiva) - SS. Annunziata |
domenica 31 dicembre |
ore 10 |
santa Messa- Beata Vergine delle Grazie (Valle Ceppi) |
ore 11:30 |
santa Messa - SS. Annunziata (Anniversari di matrimonio) |
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ore 18 |
santa Messa - SS. Annunziata (canto TE DEUM) |
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lunedì 1 gennaio 2024 |
ore 10 |
santa Messa - Beata Vergine delle Grazie (Valle Ceppi) |
ore 11:30 |
santa Messa - SS. Annunziata |
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ore 18 |
santa Messa - SS. Annunziata |
EPIFANIA DI NOSTRO SIGNORE
venerdì 5 gennaio |
ore 18 |
santa Messa (prefestiva) - SS. Annunziata |
sabato 6 gennaio |
ore 10 |
santa Messa - Beata Vergine delle Grazie (Valle Ceppi) |
ore 11:30 |
santa Messa - SS. Annunziata |
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ore 18 |
santa Messa - SS. Annunziata |
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domenica 7 gennaio |
ore 10 |
santa Messa - Beata Vergine delle Grazie (Valle Ceppi) |
ore 11:30 |
santa Messa - SS. Annunziata |
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ore 18 |
santa Messa - SS. Annunziata |
Nei giorni 24, 25, 31 dicembre e 6, 7 gennaio alle ore 8:30 verrà celebrata la santa Messa nella cappella Beata Maria Assunta a Podio.
7 dicembre 2023. Vigilia dell'Immacolata concezione. Una veglia in preghiera. Riprendiamo insieme il commento al Vangelo.
in chiesa alla SS. Annunziata, ore 21
insieme con i vespri solenni e una preghiera per la pace:
adulti e giovani hanno guidato i vespri, i ragazzi hanno animato canto e musica
supportati e guidati dalla maestra Cristina Meloni e dall'organista Alessio Golzio.
Serata molto bella di preghiera.
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Riflessione sul Vangelo
(a cura del gruppo parrocchiale dell’Azione cattolica)
Dal Vangelo di Marco (5, 21- 43)
Essendo Gesù passato di nuovo in barca all'altra riva, gli si radunò attorno molta folla ed egli stava lungo il mare. E venne uno dei capi della sinagoga, di nome Giàiro, il quale, come lo vide, gli si gettò ai piedi e lo supplicò con insistenza: "La mia figlioletta sta morendo: vieni a imporle le mani, perché sia salvata e viva". Andò con lui. Molta folla lo seguiva e gli si stringeva intorno.
Ora una donna, che aveva perdite di sangue da dodici anni e aveva molto sofferto per opera di molti medici, spendendo tutti i suoi averi senza alcun vantaggio, anzi piuttosto peggiorando, udito parlare di Gesù, venne tra la folla e da dietro toccò il suo mantello. Diceva infatti: "Se riuscirò anche solo a toccare le sue vesti, sarò salvata". E subito le si fermò il flusso di sangue e sentì nel suo corpo che era guarita dal male.
E subito Gesù, essendosi reso conto della forza che era uscita da lui, si voltò alla folla dicendo: "Chi ha toccato le mie vesti?". I suoi discepoli gli dissero: "Tu vedi la folla che si stringe intorno a te e dici: "Chi mi ha toccato?"". Egli guardava attorno, per vedere colei che aveva fatto questo. E la donna, impaurita e tremante, sapendo ciò che le era accaduto, venne, gli si gettò davanti e gli disse tutta la verità. Ed egli le disse: "Figlia, la tua fede ti ha salvata. Va' in pace e sii guarita dal tuo male".
Stava ancora parlando, quando dalla casa del capo della sinagoga vennero a dire: "Tua figlia è morta. Perché disturbi ancora il Maestro?". Ma Gesù, udito quanto dicevano, disse al capo della sinagoga: "Non temere, soltanto abbi fede!". E non permise a nessuno di seguirlo, fuorché a Pietro, Giacomo e Giovanni, fratello di Giacomo. Giunsero alla casa del capo della sinagoga ed egli vide trambusto e gente che piangeva e urlava forte. Entrato, disse loro: "Perché vi agitate e piangete? La bambina non è morta, ma dorme". E lo deridevano. Ma egli, cacciati tutti fuori, prese con sé il padre e la madre della bambina e quelli che erano con lui ed entrò dove era la bambina. Prese la mano della bambina e le disse: "Talità kum", che significa: "Fanciulla, io ti dico: àlzati!". E subito la fanciulla si alzò e camminava; aveva infatti dodici anni. Essi furono presi da grande stupore. E raccomandò loro con insistenza che nessuno venisse a saperlo e disse di darle da mangiare.
Il racconto del Vangelo ci presenta due vicende, una accanto all’altra, una dentro l’altra: la richiesta di uno dei capi della sinagoga di salvare la figlia morente, e la donna ammalata da tempo di perdite di sangue che cerca la guarigione. La scena è movimentata: una barca ha attraversato il lago, la folla si raduna intorno a Gesù, un padre corre per chiedere aiuto, molta gente si stringe intorno al maestro lungo la strada, una donna tocca la sua veste. E poi il vociare della folla, la ressa intorno alla casa di Giàiro, il pianto e le forti urla per la morte della bambina. Gesù è dentro quella confusione, tra le persone che si accalcano. È chiamato per curare sofferenze inguaribili. È spinto dentro la vita delle persone che lo chiamano. Per la strada, il suo corpo è a contatto con quello delle altre persone; le sue parole si mescolano a quelle di uomini e donne: a chi dare ascolto? Eppure, dentro quella calca, Gesù raccoglie le richieste di aiuto, molto umane, tutte umane: Giàiro chiede la salvezza per la figlia che sta morendo; una donna chiede che sia fermata l’emorragia di sangue che la tormenta da anni.
Dio non fa preferenze di persone: Gesù ascolta allo stesso modo Giàiro, tra le persone importanti del paese, e la donna che per la sua malattia è messa ai margini da tutti perché considerata impura. Non importa quali siano le condizioni di partenza: Giáiro e la donna malata si affidano al mistero di misericordia di Dio e vivono quello che la madre di Gesù ha sperimentato nel momento dell’annunciazione. La potenza di Dio – che è amore – è mettere al primo posto gli ultimi, è rendere grandi i piccoli. Come annuncia il canto del Magnificat, «Dio ha spiegato la potenza del suo braccio… ha innalzato gli umili; ha ricolmato di beni gli affamati».
La potenza di Dio non prevarica, non usa la forza e tanto meno la violenza. Il contatto di Gesù con quell’uomo e quella donna, con ogni uomo e ogni donna, ha la stessa intensità della misericordia di Dio. In quella giornata tumultuosa, Gesù prende per mano e guarda negli occhi chi chiede di essere liberato dal male e dalla morte. Gesù agisce, ma i suoi gesti vengono dopo che l’uomo e la donna, che hanno perso ogni speranza, si sono messi per strada per andare a cercarlo e, nella loro disperazione, si aprono alla salvezza. Prima ancora di restituire la salute e di ridare la vita, Gesù parla a tu per tu con chi lo cerca, entra in contatto, accompagna verso la liberazione dalla schiavitù del male, solleva insieme verso una vita nuova. L’incontro con Gesù è l’incontro con l’amore di Dio, è affidarsi al mistero della salvezza che è condividere la scelta di Gesù di donarsi gratuitamente all’umanità. Conoscere Gesù è entrare in contatto con una nuova dimensione dell’esistenza, è uscire da sé stessi e guardare in alto e più avanti, nel Verbo che si è fatto carne. Conoscere Gesù è fare esperienza dell’amore di Dio, un’esperienza che cambia la vita perché fa vedere nel volto di chi è ultimo la presenza reale di Dio. La spiritualità è “toccare con mano” l’amore di Dio, nella concretezza delle nostre giornate, anche quando la malattia, le violenze, la guerra, la morte non hanno senso. Maria ha trovato nel fatto insensato di essere madre del figlio di Dio il senso della sua vita, il senso della vita. Si è fidata di una promessa che non riguardava soltanto lei, ma che, anche attraverso di lei, ha abbracciato tutta la storia e tutto il creato: come canta il Magnificat, «di generazione in generazione la misericordia di Dio si stende su quelli che lo temono». La misericordia di Dio è come una mano che solleva e protegge, che libera e avvolge chi teme Dio, in altre parole chi ha fatto dell’amore la legge della sua vita.
Giàiro insiste, ha una voce sommessa e disperata. La donna ha un tocco lieve, ma non casuale: tocca in modo intenzionale la tunica di Gesù. E la risposta di Gesù è altrettanto intenzionale. Gesù si ferma, cerca proprio lei che l’ha sfiorato e la cura. Segue Giàiro fino nella sua casa e prende la mano della bambina. La condizione per la liberazione dal male è la fede che il male, alla fine, non vincerà sull’amore, che la morte non prevarrà sulla vita. Il contatto con Gesù crea una relazione, uno scambio di vita, un intreccio di esistenze, che va oltre la guarigione fisica, ma che riguarda anche la vita fisica. Gesù dice infatti alla donna: «Figlia, la tua fede ti ha salvata. Va’ in pace e sii guarita dal tuo male». E al capo della sinagoga: «Non temere, soltanto abbi fede!». Chiama per nome la figlia di Giàiro e le dice: «Talità kum… Bambina, io ti dico: àlzati!». La fede nella vita di Dio diventa la nostra vita, nonostante la nostra fede traballante e i passi incerti. Anche tra la folla possiamo incontrare Gesù e dire come Maria: «L’anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore». Dio ha guardato con riconoscenza l’«umiltà della sua serva». L’umiltà di Maria è l’umiltà di chi vuol capire, ma che riconosce di non capire tutto. L’umiltà della fede di Maria le consente di superare i dubbi e le paure della maternità. È l’umiltà di chi continua a procedere nel buio della notte, e si affida comunque a una promessa. Alla fine, anche se non tutto ci è chiaro, Maria ci invita a metterci in cammino, a provare stupore per l’amore che resiste nonostante tutto, a creare legami di fraternità senza paura, per avvicinare noi stessi e gli altri a Dio. A essere con la nostra vita, per noi e per chi ci incontra, una piccola occasione di salvezza.
C'era una volta proprio ora - Amici di Jangany ODV
Un libro al mese... una proposta della redazione per riflettere: temi contemporanei, esperienze e spunti per la nostra esistenza. La redazione riceve volentieri suggerimenti e indicazioni, riservandosi la scelta delle recensioni da pubblicare.
Questo libro non è disponibile nei canali consueti e si può acquisire con una offerta minima di 10€ - che sosterranno i progetti di acqua/energia/scuola degli amici di Jangany - presso la segreteria parrocchiale.
JANGANY, parola che in italiano significa luogo che fa stare la persona in salute cioè uomo in piedi, in salute, in vita, attivo, è un piccolo villaggio nel Sud del Madagascar che fino al 1984 viveva in estrema povertà, in condizioni igienico-sanitarie a dir poco molto precarie e nell’ignoranza assoluta. Oggi, grazie all’impegno dei suoi abitanti e con l’aiuto degli uomini venuti da lontano, padre Tonino Cogoni in testa e poi molti altri volontari, è diventato il villaggio di riferimento, un modello di speranza, di crescita per tutto il territorio circostante. Oggi si può parlare di futuro per Jangany, per i suoi giovani e le loro famiglie; oggi occorrerà trovare la coniugazione di verbi al futuro nel dialetto locale, forme che non sono mai esistite, tanta l’impossibilità di pensare al dopodomani.
Molti abitanti di Pino Torinese conoscono padre Tonino, venuto frequentemente nelle scuole pinesi e in parrocchia a parlare dei suoi amici e della sua gente residente a Jangany (i due paesi sono gemellati dal 2006). L’amicizia con noi è ormai più che consolidata e il libro rappresenta l’ennesimo frutto di questa stupenda collaborazione.
Nella sua prima parte, dal titolo Incontri sono presentate sette storie, inviate da padre Tonino in Italia nell’arco di sei anni (tra 2009 e il 2015). Storie di persone poverissime, ricche però di generosità, di umiltà e sensibilità. Storie cariche di emozione che, dentro una vita spesso difficile da vivere, risaltano come perle preziose. Sette storie che, leggendole, entreranno nella nostra memoria negli anni.
La gioia di un papà innamoratosi di un pigiama a righe bianche e celesti, trovato tra i vestiti usati, felice perché riesce ad acquistarlo e a farlo indossare con orgoglio al suo bambino il giorno della Prima Comunione.
L’incontro provvidenziale del Mompera (padre Tonino) con Nirina, la ragazza che, grazie a lui, scopre il valore dello studio e lo insegue con tenacia e determinazione, al di là di ogni aspettativa.
La commovente e difficile vita e purtroppo la morte prematura di mamma Marivelo, vissute entrambe con grande e cristiana accettazione…
Storie dalle quali chiunque di noi ha parecchio da imparare, in cui la semplicità, la saggezza e la meraviglia per le piccole cose, nutrono i sentimenti e offrono, a volte, risposte alle domande fondamentali della vita dell’uomo, domande che spesso l’uomo occidentale ha tristemente smesso di porsi.
La seconda parte del libro, intitolata Sguardi, Pensieri, Emozioni di Amici di Andafy, raccoglie invece una serie di impressioni provate dai volontari italiani, durante la loro permanenza a Jangany. L’impatto con una realtà diversa, con un mondo altro, ha colpito la loro sensibilità al punto da indurli a condividere generosamente spaccati della vita del villaggio.
Trentacinque pennellate di stupore e di speranza che dipingono una società ancora troppo povera, ma pronta a percorrere, con il nostro indispensabile aiuto, la strada del riscatto.
Nella nostra cronaca quotidiana sta diventando terribilmente difficile trovare storie positive da raccontare ai bambini. Ecco, questo libro ne è pieno: favole di oggi, C’ERA UNA VOLTA… PROPRIO ORA…
Cosa desideri fare da grande? - Voglio diventare pilota per vedere dall’alto tutto il Madagascar con un solo colpo d’occhio.
Io da grande voglio fare colui che guida i popoli. Ma come, il politico? Attento che quelli lì spesso abusano del potere! - Ma io non sarò così!
Io voglio fare il dottore che cura i malati come la dottoressa bianca che è venuta qua. Ma guarda che per quegli studi devi andare molto lontano, forse anche oltreoceano. Non ti fa paura - No, non mi fa paura. Io non ne ho paura!
Io voglio fare l’agricoltrice, da grande. Questa è una buona idea, ma anche l’agricoltore deve imparare a fare bene. Stiamo facendo la scuola di agricoltura proprio per questo. - Ma io voglio imparare!
Il libro è corredato da stupende fotografie e disegni coloratissimi. Illustrano i racconti in modo magistrale i bambini delle scuole primarie della Ecole Sainte Marie di Jangany e della Domenico Folis e Podio di Pino Torinese. Soffermatevi molto sui disegni, è spesso impossibile distinguerne il continente di provenienza!
Nella foto padre Tonino nel racconto Il diavolo nell'orto
Dicembre 2023
19 novembre 2023. Un bellissimo incontro di Chiesa con padre Fahamaro da Jangany
Celebrazione eucaristica che ha fatto sentire la nostra comunità "Chiesa", con la presenza degli scout nostri e della parrocchia Sacro Cuore di don Riccardo e con la presenza di padre Fahamaro, il confratello vincenziano malgascio di padre Tonino e nuovo responsabile della Missione di Jangany nel Sud Madagascar.
Don Mimmo ha introdotto ricordando, tra l'altro, la presenza della statuetta in legno MASINA MARIA donata da Jangany alla nostra chiesa (posta nella cappella ai piedi della Madonna di Taranto); reciprocamente la lampada per il Santissimo Sacramento che la nostra comunità ha donato a Jangany in occasione della consacrazione della loro nuova chiesa nel 2019. Un modo per ricordarci nella preghiera.
E' stato in qualche modo un momento storico poter ascoltare la predica in francese tradotta dal confratello italiano padre Michelangelo Santià. La nostra comunità è legata a Jangany dal 2006. Dopo 17 anni di sostegno focalizzato soprattutto sulla scuola attraverso il momento delle Adozioni internazionali e sostegno scolastico.
Nel commento al Vangelo padre Fahamaro - prendendo spunto dalla parabola dei talenti - ho espresso che "la comunità pinese ha donato e quella di Jangany ha ricevuto, ora si vede il frutto di quanto è cresciuto grazie a questo aiuto".
La scuola di Jangany conta oggi quasi 1000 studenti, dalle materne, le elementari, le medie e dal 2017 il Liceo Classico e Scientifico. Ha toccato in 25 anni circa 3000 studenti. La scuola, vero motore del cambiamento a Jangany, vanta 50 insegnanti ben selezionati.
Da quattro anni non pioveva; la mancare di acqua potabile per la popolazione di circa 10.000 abitanti, nonchè le difficoltà legate al periodo COVID, hanno rischiato di fermare questo percorso di crescita. Grazie alla realizzazione di forages, che anche la nostra comunità ha sostenuto, e alle recenti piogge che hanno dato un po’ di sollievo, il percorso prosegue. Il progetto Jangany ha sete continua il suo corso.
La nostra comunità, al termine della celebrazione, ha offerto 415€.
Qualche cenno in immagini della storia della nostra amicizia con Jangany è alla pagina https://pinojangany-annunziata.tumblr.com/
Tre incontri sulla Bibbia con Bruno Barberis
A PARTIRE DAL LIBRO
“LA BIBBIA. UNA STORIA, DUE AUTORI: DIO E L’UOMO” DI BRUNO BARBERIS.
B.Barberis ha ricoperto per vent’anni la carica di Responsabile del Settore dell’Apostolato Biblico dell’Ufficio Catechistico Diocesano di Torino ed è attualmente membro della Commissione Pastorale dell’Ufficio Liturgico Diocesano e della Consulta per la Pastorale scolastica. Da molti anni è docente dei corsi di “Formazione biblica”e “Tecniche di lettura”presso l’Istituto Diocesano di Musica e Liturgia di Torino. Laureato in Matematica è Professore Associato di Fisica Matematica presso il Dipartimento di Matematica dell’Università degli Studi di Torino.
12 ottobre 2023 ore 21
Introduzione al libro e alla sua genesi. La Bibbia: il libro più conosciuto al mondo: anche il più letto? Cosa contiene la Bibbia: libro di storia, libro di racconti mitici o trattato di teologia?
19 ottobre 2023 ore 21
Chi ha scritto la Bibbia? È parola di Dio o parola di uomini? Come interpretarla? Le pagine difficili della Bibbia.
26 ottobre 2023 ore 21
Leggere la Bibbia oggi: nella liturgia, nella catechesi, nella preghiera.
Un grazie dalle Piccole Sorelle dei Poveri
Torino, Corso Francia 180
Guardate il povero con compassione e Gesù vi guarderà con bontà.
S. Jeanne Jugan
In occasione delle Messe festive del 2 e 3 settembre scorsi nella vostra parrocchia sono stati raccolti per la nostra casa di Torino 3.475,00 euro.
Grazie di cuore a tutti coloro che hanno donato con generosità.
Tutti insieme al catechismo
Le iscrizioni
Primo anno: GIOVEDÌ 21 settembre ore 21
Secondo anno: MARTEDÌ 19 settembre ore 21
Terzo anno: MERCOLEDÌ 20 settembre ore 21
Quarto anno: LUNEDÌ 18 settembre ore 21
Catechesi, liturgia, comunità
per
PRIMI INCONTRI
Primo anno: giovedì 9 novembre ore 16.45
Secondo anno: martedì 3 ottobre ore 16.45
Terzo anno: mercoledì 4 ottobre ore 16.45
Quarto anno: lunedì 2 ottobre ore 16.45
Gruppo Cresima scorso anno: giovedì 28 settembre ore 16.45. Dopo la Santa Messa don Mimmo ha piacere di parlare ai genitori.
Cresime 22 ottobre mattino e pomeriggio.
RAI3 sul popolo Yanomami a Roraima
Lunedì 21 agosto 2023 RAI3, nell’ambito di inchieste sui diritti negati, ha mandato in onda uno speciale sulla situazione del Popolo Yanomami a Roraima, con intervista a fratel Carlo Zacquini. La puntata si è intitolata «La foresta ferita | Il Fattore Umano».
La nostra comunità parrocchiale ha dedicato anche a questa popolazione le offerte raccolte nell’ambito della Quaresima di fraternità.
Cogliamo la possibilità di rivedere la puntata attraverso il link di RAI Play che la rende disponibile: basta cliccare sull’immagine e inserire un proprio account per accedere gratuitamente.
Ringraziamo Carlo Miglietta, del Comitato Roraima, per la segnalazione.