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Parrocchie SS. Annunziata - B.V. delle Grazie di Pino Torinese
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Ripensiamo assieme il nostro modo di essere Chiesa sul territorio: invito di mons. Repole alla Diocesi

Lettera alla comunità diocesana pubblicata su «La Voce E il Tempo» del 26 giugno 2022

 

«Carissime sorelle e carissimi fratelli in Cristo,

è trascorso ormai più di un mese dalla mia ordinazione e dal mio ingresso quale arcivescovo di Torino. Durante questo tempo, ho intrapreso il mio nuovo ministero, fatto per lo più di ascolto e di incontri personali, di visite a diverse realtà ecclesiali, di impegni istituzionali…

Tra le attività più significative di questi miei primi passi nel servizio episcopale vanno certamente annoverate lo svolgimento dell’ultimo consiglio presbiterale e dell’ultimo consiglio pastorale diocesano dell’anno. Nell’uno come nell’altro caso, ho cercato di pormi in ascolto di quelle che in entrambi i consessi sono apparse come le “sfide” più impellenti e più profonde che stanno davanti al nostro cammino di Chiesa che è in Torino. Non si è trattato, tuttavia, di un ascolto meramente passivo. I due consigli, infatti, sono stati stimolati ad esprimersi proprio in ordine a ciò che appare decisivo guardando alla vita e alla missione della nostra Chiesa, oggi e nel prossimo futuro.

Facendo tesoro di quanto emerso in quei contesti, di tante suggestioni, fatiche o desideri espressi da molti nelle più svariate circostanze, di quanto richiamato nei gruppi che sono stati attivati in occasione del cammino sinodale della Chiesa italiana oltre che, ovviamente, di una profonda convinzione personale, mi pare evidente che, tra i diversi aspetti sui quali occorre operare un discernimento ecclesiale e compiere delle scelte concrete, ce n’è uno che è assolutamente prioritario.

Si tratta del ripensamento della presenza ecclesiale sul territorio.

È sotto gli occhi di tutti, infatti, il fatto che il numero dei preti è in calo ormai da decenni e che la loro età media è piuttosto elevata. È meno evidente ai più, anche se non meno significativo, il fatto che anche il numero dei cristiani che vivono una qualche reale appartenenza alla Chiesa è di molto inferiore rispetto al passato. Insomma, si tratta di guardare con lucidità la realtà e prendere sempre più profondamente coscienza che la nostra società non è più “normalmente cristiana”. Eppure, noi siamo ancora strutturati – a partire dalle nostre parrocchie – nell’implicito che tutti siano cristiani; e operiamo, a diversi livelli, sulla base della implicita convinzione che sia così, con il grave rischio di investire tantissime risorse in attività pastorali che sembrano non portare frutto, di non provare ad investire (all’inverso!) energie laddove si tratterebbe di osare qualche percorso nuovo e, soprattutto, di perdere noi per primi il gusto della vita cristiana e di una serena e gioiosa sequela del Signore. Appare sempre più chiara, dunque, la necessità anche urgente di ridisegnare il nostro modo di esistere, come Chiesa, sul territorio, al fine di continuare qui ed ora ad essere ciò che dobbiamo essere e ad offrire il Vangelo alle donne e agli uomini che incontriamo e lo desiderano. Non farlo, significherebbe rimanere schiacciati da un passato che ci impedisce di compiere la nostra missione nel presente e, dunque, di essere fedeli a Cristo.

Alcuni semplici esempi, posti in forma interrogativa, possono aiutare ad esplicitare quanto su espresso. Dobbiamo continuare a mantenere semplicemente tutte le infinite strutture di cui beneficiamo (locali, case, chiese, oratori…) anche se – invece che servire a vivere una vita cristiana ed ecclesiale autentica ed essere degli strumenti per l’evangelizzazione – costituiscono un peso insopportabile, per chi è chiamato a gestirle, rubando energie, serenità e gioia? Possiamo continuare a mantenere tutte le parrocchie, immaginando che vi si svolga tutto quello che vi si svolgeva nel passato, chiedendo ad un prete che- invece di essere parroco di una comunità – lo sia di diverse, senza però cambiare nulla? Come si può immaginare, facendo così, che i preti possano vivere una vita serena, possano trovare il tempo per coltivare la preghiera e la lettura e offrire un servizio qualificato, possano trovare la giusta serenità per incontrare le persone…? E come pensare che la loro vita possa risultare attrattiva per dei giovani oggi?

Non sono che esempi, per segnalare la decisività del momento e la grande opportunità che il Signore ci offre. Anche perché assumere con serietà questa “sfida” è mettersi in cammino per scovare nuove opportunità, che non sempre riusciamo a riconoscere; ed è la possibilità di riprendere confidenza con il fatto che c’è urgenza per tutti (preti, diaconi, religiose e religiosi, laiche e laici) di metterci in uno stato di “formazione permanente”, laddove per formazione non si intende solo la necessaria preparazione teologica, ma un itinerario di preghiera e spirituale, una partecipazione profonda alla vita liturgico-sacramentale, una esperienza comunitaria vissuta.

Alla luce di ciò, mi pare opportuno che nel prossimo anno pastorale, facendo nostro e calando nella nostra specifica realtà il cammino sinodale, lavoriamo a diversi livelli al fine di discernere bene la situazione nelle differenti zone della nostra diocesi, di rintracciare le potenzialità che ci sono e magari non vediamo, di ipotizzare modi nuovi di essere Chiesa nel territorio, di avanzare proposte per “cammini sperimentali”… Per un lavoro come questo e così decisivo ci sarà bisogno dell’apporto di tutti: anche perché la diocesi è davvero vasta e sarà indispensabile, se non vorremo essere ideologici e applicare un’idea preconfezionata alla realtà, discernere che cosa ci è chiesto di fare nelle diverse situazioni. Un conto, ad esempio, sarà ciò che ci sarà richiesto nella grande città, altro in zone di montagna o di campagna.

In questo orizzonte, faccio appello alla buona volontà e alla corresponsabilità di tutti. So molto bene che, per diversi motivi, si può talvolta avere l’impressione, nella Chiesa, di essere richiesti di partecipazione e di proposte, senza che poi si veda un seguito all’incontrarsi, al dialogo, alle proposte avanzate. So però altrettanto bene che, senza questo rinnovato e leale sforzo, ci sarà difficile nel prossimo futuro condurre una vita cristiana in cui sia evidente a noi stessi e agli altri che cosa siamo, Chi ci anima, che cosa ci appassiona veramente e ci fa essere discepoli del Signore. Per parte mia, farò di tutto perché quello che vi propongo sia il primo passo di un reale cammino di cambiamento.

In questo orizzonte dovrebbe apparire ugualmente evidente che sarà necessario rinsaldare o creare delle strutture di corresponsabilità, che siano l’espressione della vita ecclesiale sul territorio.

È in vista di ciò che ho rinnovato, in una forma nuova, il consiglio episcopale, pensando sin da subito che non esaurisca affatto la corresponsabilità con il vescovo, la quale dovrà invece beneficiare di altre figure di responsabili nelle diverse zone della diocesi. Ma… un passo per volta e, soprattutto, facciamo passi che siano il frutto dell’intelligenza credente e del cuore di tutti noi e siano il più possibile condivisi.

Mentre vi benedico di cuore, uno ad uno, chiedo umilmente a ciascuno di utilizzare il tempo estivo – che si spera più sereno – per pregare per il cammino che si apre, per far emergere riflessioni e pensieri, per domandarsi davanti a Cristo vivente che cosa ciascuno può realmente mettere a disposizione.

Vi saluto nel Signore con tanto affetto, mi affido alla vostra preghiera e vi garantisco, ogni giorno, la mia».

Orari Celebrazioni

ORARI ESTIVI (dal 18 giugno al 30 settembre 2022) 

Sabato e giorni prefestivi:
ore 18,00 SS. Annunziata
 
Domenica e giorni festivi:
ore 08,30  S. Maria Assunta - Podio (si riprende!)
ore 10,00  Beata Vergine delle Grazie - Valle Ceppi
ore 11,30  SS. Annunziata
 
Non si celebra la Messa delle 18,00 in SS. Annunziata

 

ORARI ORDINARI

Messe feriali

  • ore 18.00 in Pino Centro in parrocchia (Santissima Annunziata)
  • presso la Residenza Seniores, via Galliera n° 5 - orario concordato con la Direzione, SOSPESA APERTURA AL PUBBLICO

Messe festive - sabato (messa vespertina della vigilia)

  • ore 18.00 in Pino Centro in parrocchia (Santissima Annunziata)

Messe festive - domenica

  • ore 9.00 a Podio (Cappella della Beata Vergine Assunta) - SOSPESA
  • ore 10.00 a Valle Ceppi in parrocchia (Beata Vergine delle Grazie)
  • ore 11.30 in Pino Centro in parrocchia (Santissima Annunziata)
  • ore 18.00 in Pino Centro in parrocchia (Santissima Annunziata) - sospesa nei mesi di luglio e agosto

 

UNITA' PASTORALE 58
Orario delle Messe nel periodo estivo nell'Unità Pastorale della Collina Torinese

Sabato - messa vespertina della vigilia

  • Baldissero e Pecetto : ore 18

Domenica

  • Pecetto (p.za Parrocchia, 3): ore 9 e 10.30
  • Baldissero Rivodora (Baldissero, via Torino, 54): ore 9. 30 
  • Baldissero (V.le Vittorio Veneto, 1): ore 11

N.B.: la messa festiva delle ore 18 a Baldissero è sospesa da domenica 25 luglio fino a fine Agosto

Messe nei giorni feriali

  • Pecetto ore 18
  • Baldissero ore 8.30 (escluso il mercoledì)

Jangany senza acqua potabile. Lettera di padre Tonino alla comunità SS. Annunziata di Pino Torinese

Jangany, 19 maggio 2022

 

Carissimo don Mimmo e carissimi della parrocchia SS. Annunziata,

giungo a voi per ringraziarvi del sostegno scolastico che ci avete offerto, un sostegno che non è solo economico ma che sento pieno di affetto per la nostra vicenda. Ho ricevuto 7.045€, una cifra importante con cui siamo riusciti a sostenere tutti i bambini e i ragazzi più poveri della scuola, nonostante il costo crescente del riso causato dalla drammatica siccità.

Proprio su questo punto vengo anche a voi per condividere un momento molto duro che stiamo vivendo qui a Jangany. Da tre anni ormai non piove, anche il passaggio di due cicloni violenti e grandi come l’Italia, che ci hanno appena sfiorato, non hanno portato acqua sufficiente alle risaie.

L'economia di Jangany è basata per il 90% sull'agricoltura e sull'allevamento. Il terreno di Jangany è spazioso e, se la pioggia è sufficiente, produce bene. Mancando l'acqua, viene meno il lavoro (disoccupazione), diminuisce la possibilità di alimentazione, aumentano i furti e l'insicurezza, viene scoraggiata la voglia di dimorare in città.

Il punto è che ora non solo ci avviamo verso una nuova carestia, ma purtroppo persino la disponibilità di ACQUA POTABILE è insufficiente.

Già da questo mese di maggio, il 60% dei pozzi, scavati a mano dagli abitanti di Jangany, profondi 15 metri, sono in via di esaurimento. Prevediamo che, nel mese di giugno, l'esaurimento dell'acqua sarà ancora più pesante. Immaginate in che situazione saremo nei mesi di luglio-agosto-settembre-ottobre.

Grazie agli aiuti ricevuti abbiamo potuto realizzare 4 forages profondi 60 metri e con l’utilizzo di pompe abbiamo un po’ di acqua disponibile, ma troppo poca per una popolazione che tocca ormai quasi 10.000 abitanti. Dovremo realizzarne altri e necessariamente aumentare i pannelli solari per avere l’energia necessaria al loro funzionamento. Questo progetto richiederà molti soldi.

Chiediamo insieme l’aiuto di Dio perché si possa trovare una soluzione. Che il Signore ci aiuti a superare anche questo momento come già si è reso presente in molti momenti difficili.

Vi saluto con riconoscenza. I cristiani di Jangany vi sono vicini con la loro preghiera.

Affezionatissimo, padre Tonino 

Frutti della Quaresima: 15.000€ con un cuore per tre progetti

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Le offerte pervenute dalla parrocchia B.V. delle Grazie di Valle Ceppi

ammontano a 1.195,00€,

quelle raccolte presso SS. Annunziata a 13.805,00€.

Grazie di cuore a tutti.

 

 

Ucraina. Il SERMIG ringrazia e assicura...

Il 16 maggio 2022 il SERMIG ha ringraziato per la donazione di 250€ assicurandone la destinazione e aggiungendo "Ogni giorno ricordiamo tutti gli amici che chiedono preghiera e amano i poveri". I 250€ vanno naturalmente ad aggiungersi ai precedenti 1800€ frutto della serata di preghiera del 28 marzo scorso.

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In preghiera con Maria

Come ogni anno ci raccogliamo in preghiera nel mese mariano.

 

Tutte le sere alle ore 21 presso la cappella in strada san Felice pregheremo con il Rosario.

 

La festa della cappella e della borgata san Felice si terrà il 12 giugno.

 

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15 aprile 2022 Venerdì Santo in ritiro con i ragazzi dell'oratorio

Venerdì Santo. Camminata tra i boschi della collina di Superga, del gruppo giovani della parrocchia, in ritiro in previsione della Pasqua.
 
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14 aprile 2022 Giovedì Santo con i giovani dell'oratorio

Giovedì Santo. Passeggiata in panoramica, con più di cento ragazzi dell'oratorio
Il tema: "Le Olimpiadi della Pace":
Una giornata di gioco e di collettività nel verde della collina... la Pasqua si avvicina. 
 

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  1. Le celebrazioni pasquali
  2. Il concerto di Pasqua 2022
  3. 7 aprile 2022 - In collegamento con ASSISI. Prepariamoci alla Pasqua
  4. 8 aprile 2022 - Contempliamo la Sindone. Via Crucis

ORARI ESTIVI (dal 18 giugno al 30 settembre 2022)

Sabato e giorni prefestivi:
ore 18,00 SS. Annunziata
Domenica e giorni festivi:
ore 08,30  S. Maria Assunta - Podio (si riprende!)
ore 10,00  Beata Vergine delle Grazie - Valle Ceppi
ore 11,30  SS. Annunziata
Non si celebra la Messa delle 18,00 in SS. Annunziata

 


  Orari segreteria parrocchiale in Pino Centro in parrocchia (Santissima Annunziata)

  • lunedì, martedì, mercoledì, giovedì, venerdì: dalle 9 alle 12 e dalle 16 alle 19

 Orario estivo 4 luglio/3 settembre 2022

  • lunedì, martedì, mercoledì, giovedì: dalle 9 alle 12
  • venerdì: dalle 16 alle 19

 

Centro di ascolto

La comunità parrocchiale attraverso suoi incaricati incontra
persone che vivono in uno stato di disagio e solitudine.

Una porta aperta che offre ascolto e orientamento.
Per appuntamenti contattare 350 5276925
Martedì e venerdì dalle 15 alle 18.

 

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