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Parrocchie SS. Annunziata - B.V. delle Grazie di Pino Torinese
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Quaresima di fraternità 2025. Un grazie per i risultati raggiunti

20250524 QDF2025 GRAZIE

Lettera dell'associazione Santa Maria del Pino

Al Rev.do Parroco della SS. ANNUNZIATA di Pino Torinese, don Mimmo Mitolo

 

CONTRIBUTO   DA BILANCIO  ANNO   2024: EURO   38.000

 

A seguito della annuale Assemblea degli Associati, tenutasi lo scorso lunedì 7 aprile, è stato deliberato all’unanimità di devolvere il residuo del Bilancio dell’anno 2024 ai lavori di restauro della Chiesa della SS. Annunziata che don Mimmo riterrà più opportuni.

L’importo deliberato ed erogato alla Parrocchia è di euro 38.000 di cui allego assegno.

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Tale importante somma è il frutto dei contributi raccolti nel 2024 suddividendo l’importo come segue:

- 3.140 euro quale residuo delle iniziative culturali proposte dall’Associazione; 

- 9.860 euro provenienti dal 5xmille dell’anno 2021;

- 25.000 euro quale risultato della campagna promossa nel 2024 per “adottare il campanile”. Un successo insperato che però dimostra quanto sia sentita e partecipata da tanti cittadini la conservazione del bene storico più importante di Pino, la nostra bellissima chiesa.

 

Con il contributo del 2024, l’importo devoluto alla Parrocchia dal 1997 ad oggi, ammonta a 426.863 euro.

 

Per completezza preciso che è stata deliberata dall’Assemblea dei soci anche la destinazione di euro 500 alla costruzione della mensa per i poveri del Sacro Cuore di Gesù gestita da don Riccardo. Un modo per esprimergli, con un gesto di solidarietà concreta verso i più poveri, la nostra perdurante riconoscenza.

Colgo l’occasione per ringraziare tutti coloro che hanno contribuito, in vario modo, alla realizzazione di questo straordinario risultato che costituisce un significativo aiuto per le spese che sotto la guida di don Mimmo la parrocchia sostiene per mantenere in salute, efficienza e bellezza il complesso della SS. Annunziata.

Pino Torinese, 26 aprile 2025

 

Il Presidente

Alessandro Portaluri

18 maggio 2025. La celebrazione eucaristica con padre Elysè da Jangany

Vale la pena ricordare nel nostro sito il bel momento di Chiesa con padre Elysè, giunto da Jangany per incontrare tutti gli amici... e tra questi c'è la nostra comunità parrocchiale. La Messa di domenica 18 è stata un'occasione per ascoltare una sua omelia sul Vangelo e qualche aggiornamento sulla vita di Jangany. 
Padre Elysè, di 35 anni, vive con padre Tonino e padre Fahamaro a Jangany, nel sud Madagascar, e si occupa in particolare della gente della brousse della savana cioè intorno a Jangany. Queste brousse sono raggiungibili faticosamente con 4 ore di macchina, sono nel nulla e la gente è poverissima. Abbiamo in due di queste savane anche due scuole che sosteniamo insieme a quella della Sainte Marie a Jangany: sono le brousse di Maromaniry e di Ambalamary con circa 80 bambini e ragazzi.

Per la prima volta in Europa, non è sembrato smarrito ma a suo agio nel ringraziarci; in particolare ha ricordato la Parola di Gesù nel Vangelo di Matteo: "ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l'avete fatto a me" collegando questo alle nostre offerte [8.305€ quest'anno] per il Sostegno scolastico che si avvia nella nostra comunità nel giorno dell'Epifania. Per questo motivo ha detto che noi siamo come i Re Magi, che hanno offerto questo a Gesù.

Padre Elysè sarà con noi anche nella Messa delle 18 di giovedì 29 maggio, seguirà l'incontro con le catechiste e un momento di convivialità.

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Nell'immagine vediamo anche il confratello padre Michelangelo che ha tradotto in italiano l'omelia di padre Elysè.

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In questa foto, padre Elysè tiene in mano la madonnina inviata negli anni passati e presente nella nostra cappella dedicata a Maria.

 

 

29 maggio 2025 Un Rosario per l'unità e la pace... e un momento di festa

20250529 Pino SS Annunziata Preghiera

2025 - Il Consiglio dell'Unità Pastorale 58

Il 24 marzo, presso la nostra Pparrocchia SS Annunziata, si è tenuto il Consiglio della nostra Unità Pastorale. Hanno partecipato: 

  • Don Savino Malcangio (Parroco di Baldissero)
  • Don Marino Basso (Parroco di Pecetto Torinese)
  • Don Domenico Mitolo (Parroco di Pino Torinese)
  • Don Mario Aversano (Vicario Episcopale)
  • Olmo Silvana (Segretario)
  • I rappresentanti delle Parrocchie di Baldissero, Pecetto Torinese e Pino Torinese -

L'incontro ha avuto come tema le strategie di riorganizzazione del territorio dell'Unità Pastorale nell'ambito di una riorganizzazione che sta interessando tutta la Diocesi.

L'incontro si è aperto con la constatazione della necessità di riflettere sulle strategie di riorganizzazione del territorio alla luce dei cambiamenti in atto. Particolarlemente sono state presentate osservazioni e informazioni:

  • Presenza dei sacerdoti sul territorio: Si avvia una riflessione sull'attuale distribuzione dei sacerdoti nelle parrocchie dell'Unità
  • Età dei sacerdoti e ricambio: Viene sottolineata l'età media elevata dei sacerdoti e la scarsa prospettiva di un adeguato ricambio generazionale.
  • Situazione attuale: Nel territorio in esame, si registra ancora una presenza esclusiva di parroci nelle rispettive parrocchie di Baldissero, Pecetto Torinese e Pino Torinese.
  • Previsioni future: Nei prossimi cinque anni si prevede una significativa contrazione della disponibilità di sacerdoti.
  • Partecipazione alla vita cristiana: Viene evidenziata la bassa percentuale di battezzati (1,5%-2% nel nord ovest) che partecipa attivamente alla vita della comunità
  • Contesto sociale: Si constata che la società occidentale non è più prevalentemente cristiana, nonostante la Chiesa possa operare con dinamiche consolidate in un contesto differente.

A seguito di queste osservazioni,si è cercato di individuare soluzioni e forme di collaborazione utili a salvaguardare la vitalità di una Chiesa comunitaria e orante. L'obiettivo primario è stato il mantenimento dei servizi spirituali necessari per una chiesa aperta, accogliente e portatrice di valori per le future generazioni.

Ecco le proposte emerse:

  • Realizzazione di interventi "a campione" per ottimizzare la collaborazione tra clero e laici all'interno delle diverse parrocchie.
  • Valutazione di azioni di intervento a livello di Unità Pastorale, valorizzando le esperienze più positive e significative già realizzate in ciascuna parrocchia.
  • Organizzazione di incontri futuri per definire scelte e percorsi di programmazione e cooperazione tra le parrocchie.
  • Convocazione di prossime riunioni dei rappresentanti dell'Unità Pastorale in data e luogo da definirsi.

 

2025 - Oratorio: gli appuntamenti di maggio

20250430 Pino SS Annunziata Appuntamenti oratorio maggio

Spera. L'autobiografia di papa Francesco

È questa la prima autobiografia mai pubblicata da un Papa nella storia.

Inizialmente avrebbe dovuto essere pubblicata postuma e in effetti la morte del Papa ha finito con il rendere questo libro il suo testamento spirituale. Abbiamo tanto da leggere di Bergoglio: le encicliche, le esortazioni apostoliche, vari libri, ma in questa autobiografia si trovano le radici dei suoi affetti più cari intrecciate con le radici dei suoi temi più amati in una appassionata e realistica combinazione.

25 Francesco

 

Francesco racconta lo snodarsi di un secolo di vita, dall’inizio del Novecento, quando la sua famiglia emigra dall’ Italia in Argentina, sino ai giorni della pandemia e ancora oltre, all’ evento dell’Intelligenza Artificiale e alle trasformazioni del nostro attuale secolo (intervento al G7 del 2023).

Il suo primo ricordo è per nonna Rosa, «ho amato molto mia nonna Rosa e ne sono stato molto amato. Ha rappresentato per me una testimonianza quotidiana di santità comune […]. Lei, che non aveva potuto andare a scuola oltre le elementari, è stata per me una grande maestra. Quella che ha sigillato la mia religiosità» [pagg. 48/49] e per nonno Giovanni «Il nonno mi ha raccontato l’orrore, il dolore, la paura, l’assurda alienante inutilità della guerra» [pag.30] e quindi per mamma Regina e papà Mario, citati più volte come esempi di rettitudine e di onestà e i cinque amatissimi fratelli e sorelle.

Ma, con altrettanta tenerezza descrive anche tanti altri incontri e tante altre persone che hanno contato molto nella sua vita. Due per tutti: Padre Enrico Pozzoli, un sacerdote originario della Lombardia, emigrato in Argentina nel 1906 come missionario salesiano che divenne ben presto padre spirituale di tutta la famiglia Bergoglio, ed Ester Ballestrino de Careaga, ricercatrice biomedica farmaceutica, sua capa nel laboratorio di analisi, dal Papa definita «una gran donna» per il suo coraggio e la sua coerenza [pag.153].

Questa autobiografia racconta molto di più della storia di un uomo, racconta la storia di un incontro con Dio che segna tutta la storia di un uomo, poi diventato Papa.

Papa Francesco è stato un vero Papa evangelico perché sul Vangelo ha gettato le basi di quelli che sono diventati i temi forti del suo pontificato.

LA PACE. «Quel giorno a Redipuglia piansi e la stessa cosa mi sarebbe accaduta ad Anzio nel 2017 celebrando per i morti di tutte le guerre al cimitero americano di Nettuno…anche tutte le persone che riposavano sotto quelle lapidi avevano i loro progetti, i loro sogni, i loro talenti da far fiorire e mettere a frutto, ma l’umanità ha detto semplicemente loro: A me che importa? È la risposta di Caino a Dio: Sono forse io il custode di mio fratello? (Gen.4,9) - La guerra è follia! Ne avevo davanti agli occhi una dimostrazione plastica, di brutale evidenza» [pagg. 40/41].

«Non esiste un dio della guerra: chi fa la guerra è il maligno. Dio è pace. Per questo nel documento sulla fratellanza umana siglato negli Emirati Arabi, nel febbraio 2019 con il grande Imam di Al-Azhar, Ahmad Al Tayyeb, abbiamo chiesto con forza di cessare di strumentalizzare le religioni per incitare all’odio, alla violenza, all’estremismo e al fanatismo cieco e di smettere di usare il nome di Dio per giustificare atti di omicidio, di esilio, di terrorismo e di oppressione» [pagg. 41/42].

LA DIFESA ASSOLUTA E CONTINUA DEI PIU’ DEBOLI, DEGLI OPPRESSI E DEI POVERI, QUINDI DEI MIGRANTI. Il suo primo atto politico, l’8 luglio 2013, fu il viaggio a Lampedusa per rendere omaggio alle tante vittime dei naufragi nei viaggi della speranza alla ricerca di asilo.

LA VICINANZA AI DETENUTI, IL DIALOGO INTERRELIGIOSO, LA CURA DEL CREATO.

Da Papa molto comunicativo quale è stato, anche nello scrivere sposa uno stile semplice e sincero, qualche volta anche divertente. Moltissimi gli aneddoti circa la sua passione calcistica, o il suo amore per il tango, per il cinema e per la musica classica.  

Ovviamente nel libro sono continui i riferimenti alla Bibbia. Non manca mai di spronare i cristiani alla coerenza: non si può dire di credere al Vangelo e poi non testimoniarlo nella vita. Nelle ultime pagine poi riprende il senso del titolo, invitando i cristiani alla speranza. «La speranza umana è farmaco e cura. Ma la speranza cristiana è ancora infinitamente più di questo: è la certezza che siamo nati per non morire mai più, che siamo nati per le vette, per godere della felicità. È la consapevolezza che Dio ci ama da sempre e per sempre e non ci lascia soli mai» [pagg. 331].

25 Papa Francesco

Maggio 2025

 

La pienezza della gioia - Luigi d’Ayala Valva

Il primo libro di questo mese ci viene suggerito dal nostro parroco, don Mimmo Mitolo, con questa motivazione: «Si tratta di un libro sulla gioia - che in tempo pasquale è il più adatto - e che nutre il nostro cuore in un momento storico in cui ne abbiamo veramente bisogno tutti».  L’autore è un monaco di Bose, nato a Livorno nel 1976, studioso dei padri greci e bizantini.

24 Pienezza della Gioia Luigi dAyala Valva

Proprio perché stiamo vivendo tempi molto scuri e difficili da decifrare, come cristiani abbiamo bisogno di lasciarci guidare dalla sete di gioia che urge nei nostri cuori. Per diventare punti di luce a cui gli altri si rivolgono nel buio. Vivere la gioia significa risvegliarsi dal torpore e dall’angoscia per sentirsi anche disponibili a incontri inattesi. Significa andare oltre i gesti quotidiani per vivere un’intensità più profonda. Una vita gioiosa è una vita fatta di porte, di apertura, di connessione. Sa spezzare ogni istinto di difesa per andare oltre e cogliere una realtà più grande. Una persona triste non sente la voglia di agire, di credere, di pensare e di provare affetto come invece sente di dover fare la persona gioiosa. Perché la persona gioiosa è una persona che vive la speranza.

Eppure, secondo d’Ayala Valva, non è così semplice impadronirsi della gioia.

La vera gioia del discepolo suppone un parto, una nuova nascita ed è frutto di un lento e quanto mai faticoso processo di maturazione e di conversione di sguardo, non è già immediatamente disponibile, anche se di per sé fa parte della nostra natura.

La gioia evangelica è sempre in qualche modo una gioia di secondo grado, non una gioia spontanea e immediatamente legata alle situazioni positive della vita, ma una gioia a caro prezzo, che integra al suo interno la tristezza, il pianto, il lutto, la morte, la persecuzione, il fallimento, per trovare al cuore di tutto questo, al cuore di quel buco nero, di quel vicolo cieco, quella che, parafrasando Paolo, possiamo chiamare la “forza della debolezza” (cf. 2Cor 12,9): la forza di lasciare ogni ormeggio e sicurezza per sé, per aprirsi nella fede allo Spirito del Risorto. Finché l’essere umano resta “forte”, prigioniero della propria logica e della propria sicurezza, tutt’al più potrà provare una gioia passeggera ed effimera, ma essa non sarà ancora una gioia provata e alla fine sarà smentita dal corso degli stessi eventi che l’hanno suscitata e da cui rimane dipendente.

È lo Spirito del Risorto a educarci alla gioia, a uno sguardo positivo sulla realtà che ci circonda, per liberarne la gioia nascosta. Infatti, nell’intimo più profondo di noi stessi siamo abitati dalla gioia stessa dello Spirito, che è anche quella di Gesù: per questo dobbiamo scavare molto profondo in noi per permetterle di sgorgare, e fa parte del cammino verso la gioia piena l’imparare a riprendere contatto con il nostro cuore, con la nostra interiorità.

In fondo, la gioia, la gioia vera, anche quando ci sono motivi reali e validi che la spiegano, non è mai totalmente motivata nell’esperienza umana, né giunge come risultato di cause che noi possiamo porre e preparare, ma ci sorprende sempre, e chiede di essere accolta e continuamente motivata.

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Maggio 2025

  1. 2025 Quaresima di fraternità - TRE PROGETTI NEL NOSTRO CUORE
  2. Giubileo 2025 - Il pellegrinaggio diocesano a Roma - aperte le iscrizioni
  3. Che cosa cercate? La catechesi del Vescovo per gli adulti dai 30 anni in su
  4. Noi andiamo al catechismo... le iscrizioni e gli appuntamenti 2024/25

ORARIO CELEBRAZIONI 

Messe feriali

  • ore 18.00 in Pino Centro in parrocchia (Santissima Annunziata)
  • presso la Residenza Seniores, via Galliera n° 5 - orario concordato con la Direzione, SOSPESA APERTURA AL PUBBLICO

Messe festive - sabato (messa vespertina della vigilia)

  • ore 18.00 in Pino Centro in parrocchia (Santissima Annunziata)

Messe festive - domenica

  • ore 8.30 a Podio (Cappella della Beata Vergine Assunta) - SOSPESA. La Messa viene celebrata sempre alle 8.30 a Pino presso la Santissima Annunziata
  • ore 10.00 a Valle Ceppi in parrocchia (Beata Vergine delle Grazie)
  • ore 11.30 in Pino Centro in parrocchia (Santissima Annunziata)
  • ore 18.00 in Pino Centro in parrocchia (Santissima Annunziata)  

 

CELEBRAZIONI ESTIVE 2024

Da domenica 7 luglio a domenica 25 agosto non verrà celebrata la messa domenicale delle ore 18.


  Orari segreteria parrocchiale in Pino Centro in parrocchia (Santissima Annunziata)

  • lunedì, martedì, giovedì, venerdì: dalle 9 alle 12 e dalle 16 alle 19
  • mercoledì: dalle 9 alle 12

Da lunedì 23 dicembre a venerdì 3 gennaio 2025
la segreteria rimarrà aperta solo al mattino.
Chiusura dell'intera giornata come sempre sabato e domenica
e inoltre nei giorni 25 e 26 dicembre 2024 e 1 e 6 gennaio 2025

Centro di ascolto

La comunità parrocchiale attraverso suoi incaricati incontra
persone che vivono in uno stato di disagio e solitudine.

Una porta aperta che offre ascolto e orientamento.
Per appuntamenti contattare 350 5276925
Martedì e venerdì dalle 15 alle 18.

 

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