SUD SUDAN

In Sud Sudan c’è un operatore sanitario ogni 65.000 abitanti, il 10% di quello che sarebbe necessario per garantire servizi adeguati. In Italia abbiamo 3,8 medici ogni 1.000 abitanti. Gli ospedali sono pochissimi e difficili da raggiungere: diventa centrale allora il ruolo dei centri sanitari diffusi sul territorio come punto di riferimento per chi ha bisogno di cure. Nei centri sanitari lavorano infermieri, ostetriche e operatori di comunità che monitorano le gravidanze, e si occupano di prevenzione e di lotta alla malnutrizione. Attraverso le 4 visite prenatali si individuano nelle donne in gravidanza eventuali problematiche o altri fattori di rischio, in tempo utile per potervi rispondere al meglio. Dopo il parto, i bambini ricevono diversi vaccini che contrastano malattie che ancora oggi in Sud Sudan sono fatali (tetano, pertosse, polmonite, poliomelite, ecc) e vengono poi sottoposti a continui controlli per individuare casi di malnutrizione. Anche se non tutti si possono permettere un viaggio di giorni per raggiungere il primo ospedale, possono comunque ricevere cure e prevenzione grazie all’attività della clinica mobile, un fuoristrada equipaggiato per fornire i servizi di un piccolo ambulatorio. La clinica mobile visita periodicamente i villaggi più lontani e, mentre alcuni operatori sanitari visitano e vaccinano, altri si occupano di spiegare alla comunità l’importanza della vaccinazione, della prevenzione e delle buone prassi igieniche.