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Siamo sr Julieta Joao e sr Paola Pignatelli, Figlie di Maria Ausiliatrice, da 16 anni, “missionarie” al Balon, nel cuore multietnico di Torino. Viviamo le nostre giornate con una cinquantina di giovani donne di 15 nazionalità e i loro figli.

Arrivano da Bangladesh, Marocco, Egitto, Tunisia, Libia, Nigeria, Costa d’Avorio, Senegal, Eritrea, Etiopia, Somalia, Perù, Ecuador, Albania, Italia. Donne scappate da guerre e povertà, ricongiungimenti familiari sofferti, vittime di tratta, madri e figli: fragilità di ogni lingua e colore. Umanità migrante che approda: storie che ci parlano di ingiustizia, di squilibri mai colmati e di sogni di futuro.

In questi anni abbiamo capito che chi lascia il proprio Paese non lo fa mai volentieri.

Proviamo ad accogliere, ad accompagnare verso una possibile autonomia, offrendo loro strumenti e formazione, per potersi orientare in città, per poter costruire nel rispetto e con dignità una propria cittadinanza responsabile.

Nel tempo, leggendo i bisogni del territorio e della gente, abbiamo concretizzato 4 progetti in uno e li stiamo portando avanti:

  • APERTA MENTE CITTADINE per le donne è il progetto "MADRE"
  • IL MONDO A KM 0 per i giovani
  • ADOTTA UN BAMBINO PER FAR CRESCERE UNA MAMMA sono nati nel tempo
  • SOSTEGNO SCOLASTICO nato in tempo di pandemia.

Collaborano con noi 17 volontarie nella scuola di italiano, di sartoria, di uncinetto, maglia: attività specifiche del progetto APERTA MENTE CITTADINE.

Con IL MONDO A KM 0, offriamo ai ragazzi delle parrocchie, delle scuole, degli oratori, della catechesi esperienze di educazione alla mondialità, abitando Porta Palazzo.

Abbiamo creato il terzo progetto ADOTTA UN BAMBINO PER FAR CRESCERE UNA MAMMA in collaborazione con il Nido del Dialogo del Sermig e la Cooperativa Liberi Tutti, sostenendo le spese di alcuni inserimenti dei bimbi quando la famiglia economicamente non ce la fa, per permettere a qualche mamma in più di venire a scuola.

Il sostegno scolastico in tempo di DAD lo abbiamo visto necessario per sostenere le famiglie straniere con maggiori difficoltà e i loro figli e abbiamo impostato un accompagnamento con rapporto uno a uno per intervenire con efficacia, in rete con le scuole di provenienza dei ragazzi.

Vivere a Porta Palazzo significa dialogare e costruire rapporti sereni con la diversità, anche quella delle nostre tradizioni di fede: siamo in un quartiere musulmano, ed è importante approfondire il dialogo anche con questi nostri vicini, nel rispetto e nell’impegno di reciproca conoscenza, superando paure e pregiudizi.

La nostra attività sul territorio è vissuta in rete: CPIA, CAS, DIACONIA VALDESE, ANIMAZIONE MISSIONARIA DIOCESANA, ASS. TAMPEP, TELEFONO ROSA E UPM, alcune Moschee di Torino, associazioni varie che ci aiutano ad accompagnare casi più complessi, come possono essere le giovani donne vittime di violenza e tratta. Crediamo che questo sia il volto nuovo della missionarietà a cui ci invita Papa Francesco: una chiesa in uscita!

Dobbiamo sostenere costi legati alla struttura di via La Salle, dove accogliamo le persone (utenze e manutenzione), investimenti per i materiali didattici dei vari laboratori  e del doposcuola, contributo annuale al Nido del Dialogo per l’inserimento dei bimbi, retribuzione per esperti che intervengono lungo l’anno per momenti di formazione specifica, sostegno alle famiglie più svantaggiate (borse alimenti), formazione degli operatori e costi di assicurazione, materiali legati al progetto “Il Mondo a km 0” (cineteca e varie) in funzione dei gruppi che ci interpellano per organizzare le giornate interculturali.

Chi camminerà con noi nell’accoglienza e nel sostegno di queste situazioni che non sono solo numeri statistici o spettri di un’invasione, ma persone alla ricerca di possibilità di futuro, collaborerà a costruire un innegabile diritto per tutti! Per tutto questo, vi ringraziamo di cuore!