20220728 Pino SS Annunziata bangladesh don renato rosso1

 

Di seguito la commovente lettera di don Renato, certamente una santa persona che “mendica” oggi piccoli aiuti e da tanti amici; superata una grave situazione di salute torna a operare come ha sempre fatto con le sue impensabili (per noi) esperienze di scuola su unità mobili, le barche. In coda alla lettera un breve filmato-testimonianza.

 

Si possono portare offerte in segreteria parrocchiale oppure con un bonifico

Parrocchia SS Annunziata 

IBAN IT69L0200830760000103465579

Causale: Un aiuto a don Renato Rosso

 

 

Lettera di don Renato Rosso, missionario in Bangladesh

Carissimi, dal gennaio 2022 mi sono fermato in Bangladesh per curarmi della lebbra che ho contratto lo scorso anno: faccio tre sedute di terapia ogni settimana nell'ospedale per malati di lebbra; i medici mi dicono che la cura dura un anno, quindi restano ancora sei mesi.

Due settimane fa, in seguito a malessere, mi sono ricoverato in un piccolo ospedale; ma dopo due giorni la mia situazione respiratoria problematica mi ha forzato ad andare in un altro ospedale, il migliore della città di Khulna. Nei due giorni seguenti sono passato in tre reparti diversi sempre più organizzati fino all'unità intensiva. Io non riuscivo a respirare e mi sentivo morire. Si trattava di un versamento pleurico con polmonite virale e la complicazione di un COVID-19 molto aggressiva (quando in Bangladesh quasi non esiste il problema COVID). A mezzanotte, con molta umiltà, il responsabile dell'unità intensiva mi comunicò che non ce la facevano a salvarmi: in 18 ore non erano riuscito a far salire l'ossigeno da 91 e Io andavo peggiorando.

I cari Saveriani missionari in Bangladesh da quel momento presero in mano la situazione con la decisione di trasportarmi in autoambulanza alla capitale nell'unico ospedale che avrebbe potuto tentare di farmi sopravvivere. Il Superiore dei Saveriani mi accompagnò personalmente nell'autoambulanza - 5 ore di viaggio mentre stavo morendo - e rimase alla capitale per 10 giorni, visitandomi ogni giorno, facendo I pagamenti ogni due giorni fino alla dimissione. Solo dopo sette giorni il primario di quel settore ospedaliero mi disse che da quel momento si poteva sperare di farcela. Per tre giorni sono stato tra la vita e la morte sentendomi soffocare e anche convinto che non sarei sopravvissuto. É stata una delle più grandi fatiche della mia vita, ma è la stessa fatica che hanno fatto in tanti, almeno quello che poi sono morti di COVID.

I Saveriani per tirarmi su da quel pozzo hanno anticipato quasi 5000€ e non esistevano alternative. Ovviamente tutto viene restituito. Poiché qualcuno di voi mi disse che avrebbe voluto contribuire a questa spesa e da parte mia non voglio usare dei soldi per I poveri, accetto di fare il mendicante.

Siamo in tanti amici per cui sono sufficienti piccole offerte, anche 10€ e copriremo la spesa. I bengalesi poveri quando devono affrontare una grossa operazione in ospedale o una grande spesa fanno la colletta tra gli amici e chi ne ha tanti risolve il problema. Io sono stato aiutato e adesso voglio aiutare gli altri.