Un libro al mese... una proposta della redazione per riflettere: temi contemporanei, esperienze e spunti per la nostra esistenza. La redazione riceve volentieri suggerimenti e indicazioni, riservandosi la scelta delle recensioni da pubblicare.
In occasione della festa della Donna, 8 marzo.
«In un momento storico come il nostro in cui ci interroghiamo molto spesso su quale ruolo le donne debbano avere nella Chiesa, dovremmo forse rivolgerci proprio alla Parola di Dio per accorgerci che esse non solo hanno ben diritto ad essere parte attiva nella vita della Chiesa, ma che il loro contributo è già abbastanza evidente in tutta la sua storia…» [pag. 9].
Con queste parole, don Luigi Maria Epicoco, giovane presbitero, teologo e filosofo della diocesi di L’Aquila, nonché autore di numerosi libri di spiritualità cristiana tradotti in varie lingue, inizia il suo libro dedicato alla figura di alcune donne protagoniste nella Bibbia (Antico e Nuovo Testamento).
Definire il femminile presente nella nostra fede cristiana, il fondale che rende comprensibile il cristianesimo, è un bel tributo che si offre alla donna.
«La Bibbia è costruita attraverso storie di uomini, più o meno grandi, che sbagliano e si rimettono in piedi, santi e peccatori […] ma non capiremmo nulla della storia di queste persone […] se non avessero alle spalle un grande fondale che è il fondale delle donne» [pag. 74].
E questo fondale l’autore esplora mediante i concetti di eccezione, essenziale, fiducia, perdono, relazione definiti attraverso altrettante figure femminili.
Come ricorda san Paolo noi non siamo giustificati perché siamo nella Legge, ma perché Cristo, dando compimento alla Legge, ci ha resi più liberi, più creativi e responsabili delle nostre azioni. Anche Dio per amarci è capace di andare oltre la Legge, di compiere delle eccezioni che rendono la Legge al servizio dell’Amore. Perché noi valiamo più della Legge, più della regola. E quando uno si sente amato con questo di più, con questa eccezione, non può rimanere indifferente. Dio mescola le carte in modo tale da creare un’eccezione pur di amarci. Tutta la storia della salvezza è piena di eccezioni e che non diventeranno mai regola, ma renderanno la Legge qualcosa di scelto per Amore e non per paura.
Lo testimonia la storia di Tamar la cananea. Rimasta vedova si vede negare dal suocero il diritto di sposare uno degli altri suoi figli, si finge quindi prostituta e giace con il suocero pur di entrare nella discendenza che porterà a Gesù. Dio permette questa eccezione, questa trasgressione della Legge per scrivere la storia della salvezza.
Racab di Gerico, questa volta prostituta vera, di mestiere, diventata moglie di Giosuè. Dio può tirar fuori salvezza anche da una situazione corrotta. Ovviamente Dio non lascia mai che le eccezioni diventino regola, e non è che per il fatto che Dio ci ama, allora tutto è concesso, ma è la misericordia a portare questa donna, a un certo punto della sua storia, a rompere con il suo passato.
Vi è poi la storia di Ruth la moabita, di Betsabea, moglie di Uria l’ittita e di Maria che, a ben guardare, ha una gravidanza fuori dalla Legge. Il problema serio della nostra vita non sono i nostri peccati, le nostre povertà, bensì la superbia con cui non permettiamo all’Amore di Dio di entrare nella nostra miseria. È questo il vero peccato di Giuda.
Marta e Maria, nel Vangelo di Luca. Dentro ad ognuno di noi è nascosta una Marta con una Maria. A volte ha il sopravvento la prima, quando ci affanniamo, pensiamo alle cose della vita e le separiamo da Dio che vive nel tabernacolo della chiesa, ma non nella nostra quotidianità. A volte lasciamo emergere Maria, colei che non si accontenta di fare, ma si preoccupa del senso di quello che fa, dell’essenziale che dona la ragione ultima a quello che si fa. Contemplare come fa Maria, è riuscire a leggere il senso delle cose.
«Mentre Marta si chiede che cosa deve fare, Maria fa qualcos’altro. Maria cerca la risposta a un’altra domanda: che senso ha quello che sto facendo?» [pag. 40].
Siamo spesso colpiti dall’ansia del fare ma la nostra vita non si giudica dai successi bensì dalle scelte. Gli amici di Gesù quando c’era bisogno di loro, sono scappati tutti quanti. Sotto la Croce sono rimaste le donne, Maria di Magdala e Maria di Cleofa. Le donne, non tutti quegli uomini che poco prima dicevano: «Dovranno passare su di me per prenderti…». C’è Giovanni un adolescente. Si insinua perché incosciente, se fosse stato adulto come gli altri apostoli, si sarebbe nascosto pure lui…
La storia della bella e astuta Giuditta che aiuta il suo popolo con un atto di grande coraggio, sostenuta da una assoluta fiducia in Dio, fiducia che la premierà.
La storia dell’adultera presentata al Cristo dagli scribi per metterlo alla prova: scegliere tra la Legge che impone fedeltà o salvare una persona che ha sbagliato? Spesso noi giudichiamo tutta la persona nell’azione sbagliata che ha compiuto. Qui sta l’equivoco che Gesù ci fa superare attraverso il perdono. Prima di tutto non tratta la donna come una cosa ma come una persona - rivoluzionario per i suoi tempi -, la rimette in piedi e perdonandola dimostra che cosa è veramente l’Amore.
Non possiamo andare oltre per limiti di spazio ma questo libriccino, di sole 125 pagine e di piccolo formato, dalla gustosa ed eloquente copertina rosa confetto, è così ricco di spunti interessanti e moderni che chiede solo di essere letto e meditato.
Marzo 2024