Un incontro di preghiera per la pace è proposto in parrocchia giovedì 10 novembre 2022, alle ore 21.

In questi giorni tragici di guerra, l’invito è a riflettere e pregare perché i combattimenti smettano sui diversi fronti, dall’Ucraina al Myammar, dalla Somali alla Siria.

Durante la preghiera, le sorelle del Sermig dell’Arsenale dell’Armonia, che vivono all'eremo di Pecetto, offriranno la loro testimonianza. Sarà l’occasione per ricordare che la riconciliazione tra i popoli, come tra le persone in ogni luogo di vita, è l’unica strada per la pace.

 

20221110 Pino SS Annunziata INCONTRO SULLA PACE SERMIG A3 1

Mercoledì 10 agosto 2022 è deceduto don Alessandro Menzio, di anni 80.

Don Alessandro (Sandro) era nato il 10 giugno 1941 a Torino ed era stato ordinato il 27 giugno 1965. Dopo un triennio da vicario alla parrocchia di San Francesco da Paola a Torino, passò alla chiesa della Gran Madre di Dio, dove rimase per quasi cinquant’anni: dapprima come vicario per 16 anni (dal 1968 al 1984) e poi in qualità di parroco per 32 anni (fino al 2016). Nel 2017 era stato nominato Canonico del Capitolo metropolitano e collaboratore delle parrocchie SS. Annunziata a Pino Torinese e Beata Vergine delle Grazie in Valle Ceppi.

  • Recita del S. Rosario venerdì 12 agosto 2022 alle ore 18,30 nella parrocchia della SS. Annunziata (via Maria Cristina 13) a Pino Torinese.
  • Esequie sabato 13 agosto alle ore 10.30 nella stessa parrocchia.
  • Domenica 11 settembre 2022 alle 11 Messa di trigesima alla parrocchia della Gran Madre di Dio a Torino.

Siamo uniti nella preghiera per lui con sentimenti di fiducia e gratitudine.

Lettera alla comunità diocesana pubblicata su «La Voce E il Tempo» del 26 giugno 2022

 

«Carissime sorelle e carissimi fratelli in Cristo,

è trascorso ormai più di un mese dalla mia ordinazione e dal mio ingresso quale arcivescovo di Torino. Durante questo tempo, ho intrapreso il mio nuovo ministero, fatto per lo più di ascolto e di incontri personali, di visite a diverse realtà ecclesiali, di impegni istituzionali…

Tra le attività più significative di questi miei primi passi nel servizio episcopale vanno certamente annoverate lo svolgimento dell’ultimo consiglio presbiterale e dell’ultimo consiglio pastorale diocesano dell’anno. Nell’uno come nell’altro caso, ho cercato di pormi in ascolto di quelle che in entrambi i consessi sono apparse come le “sfide” più impellenti e più profonde che stanno davanti al nostro cammino di Chiesa che è in Torino. Non si è trattato, tuttavia, di un ascolto meramente passivo. I due consigli, infatti, sono stati stimolati ad esprimersi proprio in ordine a ciò che appare decisivo guardando alla vita e alla missione della nostra Chiesa, oggi e nel prossimo futuro.

Facendo tesoro di quanto emerso in quei contesti, di tante suggestioni, fatiche o desideri espressi da molti nelle più svariate circostanze, di quanto richiamato nei gruppi che sono stati attivati in occasione del cammino sinodale della Chiesa italiana oltre che, ovviamente, di una profonda convinzione personale, mi pare evidente che, tra i diversi aspetti sui quali occorre operare un discernimento ecclesiale e compiere delle scelte concrete, ce n’è uno che è assolutamente prioritario.

Si tratta del ripensamento della presenza ecclesiale sul territorio.

È sotto gli occhi di tutti, infatti, il fatto che il numero dei preti è in calo ormai da decenni e che la loro età media è piuttosto elevata. È meno evidente ai più, anche se non meno significativo, il fatto che anche il numero dei cristiani che vivono una qualche reale appartenenza alla Chiesa è di molto inferiore rispetto al passato. Insomma, si tratta di guardare con lucidità la realtà e prendere sempre più profondamente coscienza che la nostra società non è più “normalmente cristiana”. Eppure, noi siamo ancora strutturati – a partire dalle nostre parrocchie – nell’implicito che tutti siano cristiani; e operiamo, a diversi livelli, sulla base della implicita convinzione che sia così, con il grave rischio di investire tantissime risorse in attività pastorali che sembrano non portare frutto, di non provare ad investire (all’inverso!) energie laddove si tratterebbe di osare qualche percorso nuovo e, soprattutto, di perdere noi per primi il gusto della vita cristiana e di una serena e gioiosa sequela del Signore. Appare sempre più chiara, dunque, la necessità anche urgente di ridisegnare il nostro modo di esistere, come Chiesa, sul territorio, al fine di continuare qui ed ora ad essere ciò che dobbiamo essere e ad offrire il Vangelo alle donne e agli uomini che incontriamo e lo desiderano. Non farlo, significherebbe rimanere schiacciati da un passato che ci impedisce di compiere la nostra missione nel presente e, dunque, di essere fedeli a Cristo.

Alcuni semplici esempi, posti in forma interrogativa, possono aiutare ad esplicitare quanto su espresso. Dobbiamo continuare a mantenere semplicemente tutte le infinite strutture di cui beneficiamo (locali, case, chiese, oratori…) anche se – invece che servire a vivere una vita cristiana ed ecclesiale autentica ed essere degli strumenti per l’evangelizzazione – costituiscono un peso insopportabile, per chi è chiamato a gestirle, rubando energie, serenità e gioia? Possiamo continuare a mantenere tutte le parrocchie, immaginando che vi si svolga tutto quello che vi si svolgeva nel passato, chiedendo ad un prete che- invece di essere parroco di una comunità – lo sia di diverse, senza però cambiare nulla? Come si può immaginare, facendo così, che i preti possano vivere una vita serena, possano trovare il tempo per coltivare la preghiera e la lettura e offrire un servizio qualificato, possano trovare la giusta serenità per incontrare le persone…? E come pensare che la loro vita possa risultare attrattiva per dei giovani oggi?

Non sono che esempi, per segnalare la decisività del momento e la grande opportunità che il Signore ci offre. Anche perché assumere con serietà questa “sfida” è mettersi in cammino per scovare nuove opportunità, che non sempre riusciamo a riconoscere; ed è la possibilità di riprendere confidenza con il fatto che c’è urgenza per tutti (preti, diaconi, religiose e religiosi, laiche e laici) di metterci in uno stato di “formazione permanente”, laddove per formazione non si intende solo la necessaria preparazione teologica, ma un itinerario di preghiera e spirituale, una partecipazione profonda alla vita liturgico-sacramentale, una esperienza comunitaria vissuta.

Alla luce di ciò, mi pare opportuno che nel prossimo anno pastorale, facendo nostro e calando nella nostra specifica realtà il cammino sinodale, lavoriamo a diversi livelli al fine di discernere bene la situazione nelle differenti zone della nostra diocesi, di rintracciare le potenzialità che ci sono e magari non vediamo, di ipotizzare modi nuovi di essere Chiesa nel territorio, di avanzare proposte per “cammini sperimentali”… Per un lavoro come questo e così decisivo ci sarà bisogno dell’apporto di tutti: anche perché la diocesi è davvero vasta e sarà indispensabile, se non vorremo essere ideologici e applicare un’idea preconfezionata alla realtà, discernere che cosa ci è chiesto di fare nelle diverse situazioni. Un conto, ad esempio, sarà ciò che ci sarà richiesto nella grande città, altro in zone di montagna o di campagna.

In questo orizzonte, faccio appello alla buona volontà e alla corresponsabilità di tutti. So molto bene che, per diversi motivi, si può talvolta avere l’impressione, nella Chiesa, di essere richiesti di partecipazione e di proposte, senza che poi si veda un seguito all’incontrarsi, al dialogo, alle proposte avanzate. So però altrettanto bene che, senza questo rinnovato e leale sforzo, ci sarà difficile nel prossimo futuro condurre una vita cristiana in cui sia evidente a noi stessi e agli altri che cosa siamo, Chi ci anima, che cosa ci appassiona veramente e ci fa essere discepoli del Signore. Per parte mia, farò di tutto perché quello che vi propongo sia il primo passo di un reale cammino di cambiamento.

In questo orizzonte dovrebbe apparire ugualmente evidente che sarà necessario rinsaldare o creare delle strutture di corresponsabilità, che siano l’espressione della vita ecclesiale sul territorio.

È in vista di ciò che ho rinnovato, in una forma nuova, il consiglio episcopale, pensando sin da subito che non esaurisca affatto la corresponsabilità con il vescovo, la quale dovrà invece beneficiare di altre figure di responsabili nelle diverse zone della diocesi. Ma… un passo per volta e, soprattutto, facciamo passi che siano il frutto dell’intelligenza credente e del cuore di tutti noi e siano il più possibile condivisi.

Mentre vi benedico di cuore, uno ad uno, chiedo umilmente a ciascuno di utilizzare il tempo estivo – che si spera più sereno – per pregare per il cammino che si apre, per far emergere riflessioni e pensieri, per domandarsi davanti a Cristo vivente che cosa ciascuno può realmente mettere a disposizione.

Vi saluto nel Signore con tanto affetto, mi affido alla vostra preghiera e vi garantisco, ogni giorno, la mia».

La cerimonia per l'ordinazione e l'insediamento del nuovo vescovo si terrà 

sabato 7 maggio 2022 sul sagrato della Cattedrale di Torino (piazza San Giovanni Battista).

L'ingresso è riservato ai prenotati. Informazioni per partecipare con un click qui.

20220507 Pino SS Annunziata Insediamento nuovo vescovo

Come ogni anno ci raccogliamo in preghiera nel mese mariano.

 

Tutte le sere alle ore 21 presso la cappella in strada san Felice pregheremo con il Rosario.

 

La festa della cappella e della borgata san Felice si terrà il 12 giugno.

 

20220501 Pino SS Annunziata Mese mariano

 

20220414 Pino SS Annunziata Triduo di Pasqua

 

  • Mercoledì 13 aprile

ore  21 Celebrazione penitenziale comunitaria e confessioni individuali

 

  • Giovedì Santo 14 aprile 

ore 21 Messa IN CŒNA DOMINI durante la quale vengono raccolte le buste della Quaresima di fraternità

 

  • Venerdì Santo 15 aprile giorno di astinenza e digiuno

ore 15 Via Crucis

ore 21 Celebrazione della PASSIONE e MORTE di NOSTRO SIGNORE, adorazione della Croce, Comunione eucaristica

 

  • Sabato Santo 16 aprile

ore 21 VEGLIA PASQUALE. La più importante celebrazione dell’anno!

 

  • Domenica di Pasqua 17 aprile

Messe ore 11. 30 e 18;  a Valle Ceppi ore 10

 

  • Lunedì dell’Angelo 18 aprile

Messa ore 18

 

10 aprile 2022

Concerto di Pasqua offerto da Santa Maria del Pino presso la SS. Annunziata di Pino Torinese

Prepariamo con le suore di Assisi in diretta alle ore 21.

 

Entra nella riunione in Zoom
https://us06web.zoom.us/j/86360251042?pwd=SXhVam0yY0M3V3pFOHRUMDR2Vmxydz09

 

ID riunione: 863 6025 1042
Passcode: QG68Ks

 

20220407 Pino SS Annunziata Collegamento con Assisi V2

Una serata di preghiera, un momento informativo

e soprattutto di vicinanza concreta al popolo ucraino.

Lunedì 28 marzo ore 21

presso la chiesa SS. Annunziata di Pino Torinese.

 

 

20220301 UCRAINA con il SerMig Serata

Mercoledì 2 marzo inizia la Quaresima, ecco l'invito

- a un giorno di astinenza dalle carni e digiuno

- alla imposizione delle ceneri durante la celebrazione eucaristica in SS. Annunziata alle ore 18 e alle ore 21.

 

In Valle Ceppi, a Beata Vergine delle Grazie,l’atto penitenziale delle ceneri
si svolgerà durante la messa domenicale del 6 marzo.

 

20220301 Pino SS Annunziata Le ceneri ash

20220301 Pino SS Annunziata Il digiuno

Un click per il Modulo di Iscrizione o Rinnovo

 

20220202 Pino SS Annunziata Associazione Santa Maria del Pino

 

Carissimi Associati e non, ben ritrovati e Buon Anno.

Come ogni anno, la prima circolare è dedicata alla richiesta di nuove iscrizioni e di rinnovo delle quote associative per l’anno 2022.

Quest’anno, però, è un anno particolare perché condizionato dal perdurare della pandemia la quale ci costringe, nostro malgrado, a sospendere tutte le ns. attività abitualmente partecipate da centinaia di associati e non, dalle quali si attingevano le risorse da destinare, poi, ai fini benefici, quali, ad esempio, il restauro della Chiesa, un contributo alla Mensa dei Poveri del Sacro Cuore di Torino, l’acquisto di strumenti musicali per gli allievi della Sezione Musicale di Pino.

Pertanto, pur condividendo le restrizioni, tuttavia registriamo una forte penalizzazione nelle casse della associazione. Ecco perché, quest’anno facciamo un accorato appello alla adesione sia come nuove iscrizioni sia come rinnovo quote 2022.
Come già più volte ripetuto, “una piccola somma da parte di molti, diventa significativa per la ns mission”.

Per il versamento, ecco le modalità di versamento:

Recandosi in Segreteria (9/12-16/19, sabato 9/12, tenendo conto degli orari in tempo di pandemia;

Con bonifico bancario indicando Associazione Santa Maria del Pino onlus/odv,

IBAN IT 05 S 03069096061 00000 114261 con causale “quota 2022”, (modalità consigliata)

Naturalmente è possibile e molto gradito anche un contributo “una tantum”, come liberalità, per partecipare alle finalità benefiche.
Ricordo a tutti che i versamenti per liberalità (non le quote annuali) versati alla ns Associazione con bonifico (modalità 2), danno diritto alle detrazioni fiscali in sede di dichiarazione dei redditi… un modo intelligente di risparmio delle imposte: più versi meno paghi!!!

A seguito di attenta discussione con le parti interessate, abbiamo deciso di rimandare a periodi migliori, gli eventi già programmati per i primi mesi dell’anno… con sommo rammarico!!!

Confidiamo nella Vs comprensione, condivisione e pazienza.
Vi ricordiamo, infine, che si possono rivedere gli ultimi eventi andando sul sito www.santamariadelpino.org
Grazie della Vostra attenzione.

Alessandro Portaluri
Associazione Santa Maria del Pino Onlus
Cell. 335.5863862