Verbale elezione rappresentante Consiglio Pastorale Diocesano UP 58


Il giorno 17 dicembre alle ore 16,30 si riuniscono i CPP dell’UP 58 (Baldissero, Pecetto e Pino Torinese) nei locali della Parrocchia SS Annunziata di Pino Torinese.
Sono presenti 17 fedeli delle tre Parrocchie indicate, i Parroci, Basso mons. Marino Maria, Mitolo don Domenico, i diaconi Piergiorgio Fasano e Marco Ronco.
L’incontro si apre con la preghiera del Padre Nostro e una breve meditazione sulla seconda lettura dalla liturgia di oggi, domenica 17 dicembre e una riflessione sui” tre criteri per essere Chiesa”,
indicati nella lettera pastorale di Mons Roberto Repole del luglio 2023.
Don Mitolo illustra infine compiti e finalità del Consiglio Pastorale Diocesano e il ruolo dei suoi componenti; infine presenta i due candidati: Sig.ra Elisabetta Botti, parrocchia SS Annunziata di Pino Torinese e Sig.Giovanni Perello, parrocchia Santa Maria della Neve, Pecetto Torinese.
Si procede quindi a votazione; i votanti sono 17 ( Baldissero n° 3, Pecetto n° 8, Pino n°6) e dallo spoglio delle schede si ha il seguente risultato:

  • Elisabetta Botti voti 7 (sette) 
  • Giovanni Perello * voti 10 (dieci) che pertanto rappresenta l’UP 58 al nuovo Consiglio Pastorale
    Diocesano.


* Giovanni Perello  nato a Torino il 28 settembre 1952,
residente in Strada Eremo 27, 100120 Pecetto Torinese (TO)
tel 3204306578
email Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Esaurita quindi ogni altra formalità e comunicazione il CPP si chiude alle ore 17,30
Presidente Don Domenico Mitolo
Segretaria Silvana Olmo Menato

 

Ultimo giorno dell'anno, celebrazione eucaristica, festa della Santa Famiglia.

Quasi metà della chiesa SS. Annunziata di Pino è colma di coppie che celebrano l'anniversario del matrimonio, da 25 anni ai 65 anni di vita insieme: un momento di ringraziamento familiare e comunitario, "memoria" di storie di vita.

Un bel momento, in chiusura della messa, che ha visto ciascuna coppia ricevere una rosa rossa; la festa si è conclusa con un aperitivo in oratorio in cui si sono potuti scambiare auguri e amicizia.

20231231 Pino SS Annunziata Festa Santa Famiglia

20211221 Pino SS Annunziata Confessioni

Giovedì 21 ore 21 in preparazione santo Natale alcuni sacerdoti saranno a disposizione per il sacramento della confessione in chiesa alla Santissima Annunziata.

Buona novena di Natale!

 

Ecco gli orari delle celebrazioni nel periodo delle festività natalizie

 

NATALE DI NOSTRO SIGNORE

sabato 23 dicembre

ore 18

santa Messa (prefestiva) - SS. Annunziata

domenica 24 dicembre

ore 10

santa Messa - Beata Vergine delle Grazie (Valle Ceppi)

ore 11:30

santa Messa - SS. Annunziata

ore 18

santa Messa DELLA VIGILIA - SS. Annunziata

ore 23

santa Messa DELLA NOTTE - SS. Annunziata

lunedì 25 dicembre

ore 10

santa Messa - Beata Vergine delle Grazie (Valle Ceppi)

ore 11.30

santa Messa - SS. Annunziata

ore 18

santa Messa - SS. Annunziata

     

 

 20231225 Pino SS Annunziata Nativit

 

SOLENNITA’ MARIA SS. MADRE DI DIO

sabato 30 dicembre

ore 18

santa Messa (prefestiva) - SS. Annunziata

domenica 31 dicembre

ore 10

santa Messa- Beata Vergine delle Grazie (Valle Ceppi)

 

ore 11:30

santa Messa - SS. Annunziata (Anniversari di matrimonio)

 

ore 18

santa Messa - SS. Annunziata (canto TE DEUM)

lunedì 1 gennaio 2024

ore 10

santa Messa - Beata Vergine delle Grazie (Valle Ceppi)

 

ore 11:30

santa Messa - SS. Annunziata

 

ore 18

santa Messa - SS. Annunziata

20231225 Pino SS Annunziata Madre di Dio

EPIFANIA DI NOSTRO SIGNORE

venerdì 5 gennaio

ore 18

santa Messa (prefestiva) - SS. Annunziata

sabato 6 gennaio

ore 10

santa Messa - Beata Vergine delle Grazie (Valle Ceppi)

 

ore 11:30

santa Messa - SS. Annunziata

 

ore 18

santa Messa - SS. Annunziata

domenica 7 gennaio

ore 10

santa Messa - Beata Vergine delle Grazie (Valle Ceppi)

 

ore 11:30

santa Messa - SS. Annunziata

 

ore 18

santa Messa - SS. Annunziata

20231225 Pino SS Annunziata Epifania 

 

Nei giorni 24, 25, 31 dicembre e 6, 7 gennaio alle ore 8:30 verrà celebrata la santa Messa nella cappella Beata Maria Assunta a Podio.

 

20231208 Pino SS Annunziata Immacolata

in chiesa alla SS. Annunziata, ore 21
insieme  con i vespri solenni e una preghiera per la pace:

adulti e giovani hanno guidato i vespri, i ragazzi hanno animato canto e musica
supportati e guidati dalla maestra Cristina Meloni e dall'organista Alessio Golzio.
Serata molto bella di preghiera.

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Riflessione sul Vangelo
(a cura del gruppo parrocchiale dell’Azione cattolica)

 

Dal Vangelo di Marco (5, 21- 43)

Essendo Gesù passato di nuovo in barca all'altra riva, gli si radunò attorno molta folla ed egli stava lungo il mare. E venne uno dei capi della sinagoga, di nome Giàiro, il quale, come lo vide, gli si gettò ai piedi e lo supplicò con insistenza: "La mia figlioletta sta morendo: vieni a imporle le mani, perché sia salvata e viva". Andò con lui. Molta folla lo seguiva e gli si stringeva intorno.

Ora una donna, che aveva perdite di sangue da dodici anni e aveva molto sofferto per opera di molti medici, spendendo tutti i suoi averi senza alcun vantaggio, anzi piuttosto peggiorando, udito parlare di Gesù, venne tra la folla e da dietro toccò il suo mantello. Diceva infatti: "Se riuscirò anche solo a toccare le sue vesti, sarò salvata". E subito le si fermò il flusso di sangue e sentì nel suo corpo che era guarita dal male.

E subito Gesù, essendosi reso conto della forza che era uscita da lui, si voltò alla folla dicendo: "Chi ha toccato le mie vesti?". I suoi discepoli gli dissero: "Tu vedi la folla che si stringe intorno a te e dici: "Chi mi ha toccato?"". Egli guardava attorno, per vedere colei che aveva fatto questo. E la donna, impaurita e tremante, sapendo ciò che le era accaduto, venne, gli si gettò davanti e gli disse tutta la verità. Ed egli le disse: "Figlia, la tua fede ti ha salvata. Va' in pace e sii guarita dal tuo male".

Stava ancora parlando, quando dalla casa del capo della sinagoga vennero a dire: "Tua figlia è morta. Perché disturbi ancora il Maestro?". Ma Gesù, udito quanto dicevano, disse al capo della sinagoga: "Non temere, soltanto abbi fede!". E non permise a nessuno di seguirlo, fuorché a Pietro, Giacomo e Giovanni, fratello di Giacomo. Giunsero alla casa del capo della sinagoga ed egli vide trambusto e gente che piangeva e urlava forte. Entrato, disse loro: "Perché vi agitate e piangete? La bambina non è morta, ma dorme". E lo deridevano. Ma egli, cacciati tutti fuori, prese con sé il padre e la madre della bambina e quelli che erano con lui ed entrò dove era la bambina. Prese la mano della bambina e le disse: "Talità kum", che significa: "Fanciulla, io ti dico: àlzati!". E subito la fanciulla si alzò e camminava; aveva infatti dodici anni. Essi furono presi da grande stupore. E raccomandò loro con insistenza che nessuno venisse a saperlo e disse di darle da mangiare.

 

Il racconto del Vangelo ci presenta due vicende, una accanto all’altra, una dentro l’altra: la richiesta di uno dei capi della sinagoga di salvare la figlia morente, e la donna ammalata da tempo di perdite di sangue che cerca la guarigione. La scena è movimentata: una barca ha attraversato il lago, la folla si raduna intorno a Gesù, un padre corre per chiedere aiuto, molta gente si stringe intorno al maestro lungo la strada, una donna tocca la sua veste. E poi il vociare della folla, la ressa intorno alla casa di Giàiro, il pianto e le forti urla per la morte della bambina. Gesù è dentro quella confusione, tra le persone che si accalcano. È chiamato per curare sofferenze inguaribili. È spinto dentro la vita delle persone che lo chiamano. Per la strada, il suo corpo è a contatto con quello delle altre persone; le sue parole si mescolano a quelle di uomini e donne: a chi dare ascolto? Eppure, dentro quella calca, Gesù raccoglie le richieste di aiuto, molto umane, tutte umane: Giàiro chiede la salvezza per la figlia che sta morendo; una donna chiede che sia fermata l’emorragia di sangue che la tormenta da anni.

Dio non fa preferenze di persone: Gesù ascolta allo stesso modo Giàiro, tra le persone importanti del paese, e la donna che per la sua malattia è messa ai margini da tutti perché considerata impura. Non importa quali siano le condizioni di partenza: Giáiro e la donna malata si affidano al mistero di misericordia di Dio e vivono quello che la madre di Gesù ha sperimentato nel momento dell’annunciazione. La potenza di Dio – che è amore – è mettere al primo posto gli ultimi, è rendere grandi i piccoli. Come annuncia il canto del Magnificat, «Dio ha spiegato la potenza del suo braccio… ha innalzato gli umili; ha ricolmato di beni gli affamati».

La potenza di Dio non prevarica, non usa la forza e tanto meno la violenza. Il contatto di Gesù con quell’uomo e quella donna, con ogni uomo e ogni donna, ha la stessa intensità della misericordia di Dio. In quella giornata tumultuosa, Gesù prende per mano e guarda negli occhi chi chiede di essere liberato dal male e dalla morte. Gesù agisce, ma i suoi gesti vengono dopo che l’uomo e la donna, che hanno perso ogni speranza, si sono messi per strada per andare a cercarlo e, nella loro disperazione, si aprono alla salvezza. Prima ancora di restituire la salute e di ridare la vita, Gesù parla a tu per tu con chi lo cerca, entra in contatto, accompagna verso la liberazione dalla schiavitù del male, solleva insieme verso una vita nuova. L’incontro con Gesù è l’incontro con l’amore di Dio, è affidarsi al mistero della salvezza che è condividere la scelta di Gesù di donarsi gratuitamente all’umanità. Conoscere Gesù è entrare in contatto con una nuova dimensione dell’esistenza, è uscire da sé stessi e guardare in alto e più avanti, nel Verbo che si è fatto carne. Conoscere Gesù è fare esperienza dell’amore di Dio, un’esperienza che cambia la vita perché fa vedere nel volto di chi è ultimo la presenza reale di Dio. La spiritualità è “toccare con mano” l’amore di Dio, nella concretezza delle nostre giornate, anche quando la malattia, le violenze, la guerra, la morte non hanno senso. Maria ha trovato nel fatto insensato di essere madre del figlio di Dio il senso della sua vita, il senso della vita. Si è fidata di una promessa che non riguardava soltanto lei, ma che, anche attraverso di lei, ha abbracciato tutta la storia e tutto il creato: come canta il Magnificat, «di generazione in generazione la misericordia di Dio si stende su quelli che lo temono». La misericordia di Dio è come una mano che solleva e protegge, che libera e avvolge chi teme Dio, in altre parole chi ha fatto dell’amore la legge della sua vita.

Giàiro insiste, ha una voce sommessa e disperata. La donna ha un tocco lieve, ma non casuale: tocca in modo intenzionale la tunica di Gesù. E la risposta di Gesù è altrettanto intenzionale. Gesù si ferma, cerca proprio lei che l’ha sfiorato e la cura. Segue Giàiro fino nella sua casa e prende la mano della bambina. La condizione per la liberazione dal male è la fede che il male, alla fine, non vincerà sull’amore, che la morte non prevarrà sulla vita. Il contatto con Gesù crea una relazione, uno scambio di vita, un intreccio di esistenze, che va oltre la guarigione fisica, ma che riguarda anche la vita fisica. Gesù dice infatti alla donna: «Figlia, la tua fede ti ha salvata. Va’ in pace e sii guarita dal tuo male». E al capo della sinagoga: «Non temere, soltanto abbi fede!». Chiama per nome la figlia di Giàiro e le dice: «Talità kum… Bambina, io ti dico: àlzati!». La fede nella vita di Dio diventa la nostra vita, nonostante la nostra fede traballante e i passi incerti. Anche tra la folla possiamo incontrare Gesù e dire come Maria: «L’anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore». Dio ha guardato con riconoscenza l’«umiltà della sua serva». L’umiltà di Maria è l’umiltà di chi vuol capire, ma che riconosce di non capire tutto. L’umiltà della fede di Maria le consente  di superare i dubbi e le paure della maternità. È l’umiltà di chi continua a procedere nel buio della notte, e si affida comunque a una promessa. Alla fine, anche se non tutto ci è chiaro, Maria ci invita a metterci in cammino, a provare stupore per l’amore che resiste nonostante tutto, a creare legami di fraternità senza paura, per avvicinare noi stessi e gli altri a Dio. A essere con la nostra vita, per noi e per chi ci incontra, una piccola occasione di salvezza.

 20231207 Pino SS Annunziata Commento AC 01

20231207 Pino SS Annunziata Commento AC 02

20231207 Pino SS Annunziata Commento AC 03

20231207 Pino SS Annunziata Commento AC 04