L'ordine delle cappelle è quello che appare simulando l'entrata in chiesa dalla porta principale a fondo pagina.


Per una sorta di ecumenismo ante litteram questa cappella fu dedicata a Santa Teresa d’Avila del Carmelo riformato, nonostante i Carmelitani di Pino Torinese appartenessero all’Antica Osservanza.

Realizzata nel 1686 su disegni (del 1682) di Francesco Peghino.

Stucchi del luganese Scala (1686). Affreschi della famiglia di pittori Bianchi, anch’essi di Lugano.

Dossale in legno laccato e dorato risalente al 1687.

 E’ stata ideata e realizzata dalla stessa mano dell’attigua Cappella di S. Teresa d’Avila.


Gli stucchi sono attribuiti alla bottega di Bernardino Quadri e databili verso la fine del 1600.

  Realizzata tra il 1682 e il 1687 su progetto di Francesco Peghino. 

 

 

Gli stucchi e gli affreschi risalgono al primo quarto del 1700 e sono di autori anonimi.

La Cappella non è omogenea: presenta infatti stili diversi in relazione ai tempi di realizzazione.

I Santi rappresentati nel quadro centrale, che danno lo spunto ai dipinti laterali e della volta, non hanno un nesso comune: sono stati scelti per motivi che non conosciamo ad eccezione forse di San Luca fatto probabilmente inserire dallo stesso committente, tale Frater Luca (scritta in calce), di cui peraltro s’ignora l’identità.

 

Probabile autore degli stucchi è il luganese Francesco Gallo, ultimo quarto del 1600.

Il gusto della teatralità barocca, volto a destare forti sentimenti ed emozioni, è ben espresso con l’uso di teschi ed ossa umani che sono integrati con gli stucchi stessi ad evocare il tema della morte.

La Cappella fu adibita a Battistero nel 1756 dal priore e parroco di allora P. Giuseppe Pignata.

E’ senza ornamenti in stucco.

Priva di decorazioni in stucco.

Fino al 1969 la Cappella era dedicata alla Madonna del Rosario la cui statua

(opera di Rinaldi risalente al 1867, ora nella Cappella sul lato sinistro del presbiterio ex Sagrestia)

sovrastava l’altare, posta in una apposita nicchia.

E’ stata restaurata  nel 1997 “in memoria del Notaio Pasquale Tabacchi” da Daniela Avellini, lasciando in evidenza segni di precedenti pitture.